Ore 18:00 di ieri. Le troupe dei telegiornali nazionali vengono convocate nella sede nazionale del Partito democratico a Roma, per una dichiarazione del vicesegretario dem Lorenzo Guerini. E’ la giornata in cui sedici senatori Pd, assieme ad altri due della maggioranza (Buemi e Mauro) hanno apposto la loro firma un subemendamento di trentacinque senatori per reintrodurre il Senato elettivo, ed è il giorno in cui il gruppo a Palazzo Madama di Forza Italia si spacca sulla stessa questione con i due terzi dei senatori azzurri favorevoli all’elezione diretta dei membri della camera alta. Ma Guerni, di fronte a cameraman e assistenti e senza che ci sia alcun giornalista presente, nega le difficoltà: “Siamo ad un passo dalla riforma del Senato e normale che nel corso del dibattito vi sia la presentazione di diversi emendamenti, ma il percorso procederà secondo i tempi previsti”. “Quanti secondi?“, chiede Guerini ad una componente delle staff comunicazione: “Quindici va benissimo. E quando i cameraman chiedono di poter ripetere la dichiarazione a causa dei loghi dei microfoni tenuti troppo a ridosso del volto del politico, Guerini è contrario e con una battuta si nega: “Se non mi si vede la faccia è meglio” di Manolo Lanaro
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