Mariastella Giorlandino è scomparsa nel nulla. L’imprenditrice e architetto di 57 anni, proprietaria dei centri clinici diagnostici Artemisia di Roma, mercoledì sera non è più ritornata nella sua casa romana sulla via Appia, senza avvertire il marito o altri famigliari. Ed è stato proprio il marito Carlo de Martino a dare l’allarme la mattina di giovedì 26 giugno. Preoccupato per non aver ricevuto notizie e senza riuscire a contattare la moglie al cellulare, l’uomo ha presentato una denuncia ai carabinieri della compagnia Roma Eur, che hanno attivato le procedure per la ricerca delle persone scomparse.
E intanto la Procura capitolina ha aperto un fascicolo per fare chiarezza sulla scomparsa della Giorlandino. Gli accertamenti sono coordinati dal pm Mario Dovinola al vaglio del quale c’è già un procedimento relativo a vicende finanziarie del Gruppo e una denuncia per stalking fatta dalla donna poco tempo fa. Le indagini sono affidate ai carabinieri del nucleo investigativo che stanno cercando di ricostruire le ultime ore della donna prima che svanisse nel nulla. Parenti e amici sono stati ascoltati e non hanno nascosto i timori che la donna viveva nell’ultimo periodo. Oltre ad aver denunciato una denuncia per stalking, la 57enne raccontò ad alcuni amici di sentirsi seguita. I carabinieri stanno ancora cercando la Smart bianca con la quale l’imprenditrice si era allontanata da uno dei suoi centri per tornare a casa. E il suo cellulare continua a risultare spento.
Al momento, sulle cause della sparizione non è esclusa nessuna ipotesi, nemmeno quella dell’allontanamento volontario. Tra i colleghi e i dipendenti c’è molta apprensione per la sorte della Giorlandino: “I cento dipendenti degli otto centri clinici e diagnostici del territorio romano e gli oltre 200 professionisti medici che collaborano presso il gruppo ArtemisiaLab, primario operatore della sanità privata del Lazio da oltre 30 anni, vogliono manifestare la piena e totale solidarietà alla famiglia per l’improvvisa assenza di Stella, nella speranza che la stessa possa tornare subito a riabbracciare tutti i suoi cari” si legge in una nota di dipendenti e collaboratori Artemisia-Lab.