Stop alla produzione e all’acquisto di mine anti-uomo. E’ questo l’impegno preso dagli Stati Uniti a Maputo, in Mozambico, alla conferenza sulla Convenzione di Ottawa. L’annuncio, della Casa Bianca, si legge in una nota, “sottolinea l’impegno degli Stati Uniti allo spirito e agli scopi umanitari della Convenzione che proibisce l’uso, l’immagazzinamento, la produzione e il trasferimento di mine antiuomo”. Gli Usa garantiscono che non ne verranno comprate più nemmeno per sostituire quelle nei depositi.
L’amministrazione Obama, inoltre, ha fatto sapere che sta seguendo altre politiche che permetteranno agli Usa di aderire al trattato internazionale che vieta le mine anti-uomo, a cui aderiscono già 160 Paesi di tutto il mondo. Alla Convenzione, che dovrebbe raggiungere il suo obiettivo entro il 2025, oltre a quella di Washington, mancano ancora le firme di Russia e Cina, oltre a quelle delle due potenze nucleari India e Pakistan. Già nel 2009 gli Usa avevano annunciato di voler rivedere la propria posizione su queste micidiali armi ma poi, nonostante la pressione di diversi gruppi pacifisti, la firma non arrivò.
Secondo il gruppo di monitoraggio Landmine Monitor, come riporta France press – il numero di persone uccise dalle mine anti-uomo è diminuito a meno di 4.000 nel 2012, il dato più basso da quando è iniziata l’osservazione. “Il commercio di queste mine si è ridotto quasi a zero date le gravi accuse contro di esse”, ha dichiarato Nicole Hogg, della Croce rossa internazionale. Dalla prima conferenza internazionale in Mozambico nel 1999 il numero degli stati firmatari è aumentato da 45 a 161.