Un favore alle fan o agli sponsor? I pantaloncini di Neymar abbassati oltre il dovuto al termine della partita fra Brasile e Camerun non sono passati inosservati. Le tifose in visibilio, per il loro idolo e sex symbol in bella mostra. Molto meno entusiasta, invece, la Fifa. Che secondo quanto riporta il portale brasiliano Uol starebbe pensando di mettere sotto indagine l’asso brasiliano per pubblicità occulta. Le norme che regolano tutti i tipi di spot sui terreni di gioco sono molto ferree: Fifa e Uefa sono sempre state attente ai tentativi di aggirarle, visti gli interessi che gravitano intorno ai Mondiali, con gli sponsor ufficiali che sborsano cifre milionarie e pretendono (giustamente) l’esclusiva ed il rispetto delle regole. Qualcuno che prova a fare il furbo, però, c’è sempre.
Nel 2010, ad esempio, un gruppo di tifose olandesi era stato espulso dai Mondiali in Sudafrica per aver fatto pubblicità alla birra Bavaria indossando una succinta minigonna griffata. E a volte i tentativi sconfinano addirittura sul campo. Il caso più eclatante, nel corso degli Europei 2012 in Polonia e Ucraina, è stato quello che ha riguardato il danese Nicklas Bendtner: l’attaccante scandinavo, ex Juventus, aveva festeggiato il gol del 2-2 nel corso della partita contro il Portogallo tirandosi giù i pantaloncini in modo da mostrare la parte superiore degli slip, dove spiccava a caratteri cubitali il marchio di Paddy Power, noto bookmaker irlandese. Qualcosa di simile, secondo le accuse, avrebbe fatto Neymar al termine dell’ultimo incontro della fase a gironi col Camerun. Del resto, il numero 10 del Brasile non è nuovo a questo genere di trovate. Quest’anno ad aprile, nel corso della sfida scudetto tra Barcellona e Atletico Madrid, aveva mostrato per ben cinque volte la parte superiore dei suoi boxer, della marca Lupo, uno degli sponsor personali del giocatore.
Anche allora c’erano state polemiche, e l’azienda era stata costretta a diramare un comunicato ufficiale per smentire l’intenzionalità del gesto ed evitare a Neymar problemi di tipo disciplinare. Già, perché le regole puniscono severamente chi viola gli accordi commerciali stipulati dalla Fifa. E lo sa bene Bendtner, che a Euro 2012 pagò a caro prezzo lo spot fatto per Paddy Power: il danese ricevette una multa di 100mila euro, e soprattutto fu squalificato per una partita dalla Uefa. Adesso in Brasile temono che lo stesso possa capitare a Neymar. Certo, il gesto del brasiliano è stato molto meno evidente e più malizioso, difficile provarne la volontarietà. Ma la Fifa pare intenzionata ad aprire un’inchiesta. Poi bisognerà vedere se avrà il coraggio di portarla fino in fondo. Perché Neymar non è Bendtner, e una giornata di squalifica in questo caso farebbe molto più rumore. Potrebbe addirittura cambiare le sorti dei Mondiali 2014.
Lo speciale Mondiale Brasile 2014 de ilfattoqutodiniano.it