Mammografie in 3D: uno strumento in più per combattere il cancro
Il 3D è entrato nelle nostre vita permettendo di vivere in maniera più intrigante i film, ma in questo caso parliamo di salute.
“Lo studio conferma quello che sapevamo già, ossia che la mammografia in 3D scopre molti più cancri negativi ed evita alle donna molti esami supplementari per confermare la diagnosi” spiega Dr Donna Plecha, detta Case Medical Center à Cleveland (Ohio).
Le immagini con la tecnica 3D risultano più dettagliate rispetto a quelle attuali, raggiungendo anche punti finora più nascosti e raggiungendo diagnosi migliori. Grazie all’utilizzo combinato di test digitali e mammografia in 3D, lo studio afferma che si sono rilevati il 41% in più dei tumori al seno più invasivi: mentre l’esame standard scopre una quota pari a 2.9 tumori per 1.000 donne, la combinazione dei due metodi ha rilevato 4,1 cancri ogni 1.000 donne. La mammografia al giorno d’oggi rappresenta l’esame più efficace per una diagnosi precoce. La tomosintesi consente di analizzare la mammella a “strati” scomponendola in tante singole immagini, una per ogni strato, che poi, sovrapposte, ricostruiscono la figura della mammella nella sua completezza. L’esecuzione dell’esame è paragonabile ad una mammografia digitale con il vantaggio di risultare meno fastidiosa per la paziente in quanto richiede una compressione inferiore.
Un nuovo strumento a favore della prevenzione, anche se le polemiche non mancano. Pare infatti che il macchinario costi circa 500.000 dollari per unità rispetto al macchinario precedente che costa esattamente la metà. Secondo alcuni medici intervistati dal Times non è stata verificata al 100% l’efficacia del nuovo mezzo e invitano ad essere cauti. Inoltre in Usa il dibattito incalza ancor di più quando si parla dei costi sempre più crescenti della sanità americana. Per il momento si accende una nuova speranza per debellare il tumore al seno, uno dei più diffusi tra la popolazione femminile.