25 giugno. El Born, antico quartiere di Barcellona che ha fatto da sfondo alla pellicola Vichy Cristina Barcelona di Woody Allen. Un cartello all’angolo di un incrocio recita “Distrito 2, Barrio 9”, la stradina conduce alla piazza Pou de la Figuera. Un quadrilatero di palazzi decadenti racchiude un parco giochi per bambini, un piccolo orto sociale e un campetto di calcetto polveroso che è punto di incontro quotidiano della comunità magrebina. Una porta rimane al suo posto, fissata al terriccio granuloso che scricchiola sotto le suole, l’altra traballante è rimossa la sera e risistemata durante il giorno.
È questo lo scenario dove l’associació de Veins del Casc Antic ha piazzato un grande schermo per proiettare Comizi d’amore (Encuesta sobre el amor, il sottotitolo in spagnolo) di Pier Paolo Pasolini. Così tunisini, pakistani, marocchini, catalani e italiani residenti si ritrovano a seguire le immagini in bianco e nero del viaggio che portò Pasolini a descrivere il rapporto che gli italiani avevano col sesso nella metà degli anni ’60. Un film – documentario straordinario che, per aver inciso sulla memoria collettiva del paese, è stato inserito tra i 100 film italiani da salvare all’interno della Mostra del cinema di Venezia, con il sostegno del Ministero dei beni culturali.
Il cartellone che presenta il “Cinema popular a la plaça” lo descrive come un viaggio da nord a sud, con il microfono che diviene lo strumento per conoscere l’opinione di uomini e donne sul sesso, sul divorzio, sulla verginità e l’onore, sulla prostituzione e l’omosessualità. Comizi sulle spiagge meridionali dove il sesso è visto in rapporto con l’onore, dove l’onore sessuale spesso riguarda solo le donne.
“Tu sei favorevole al divorzio?” domanda Pasolini. “No” risponde deciso un uomo dal volto scavato. “E perché?”, ribatte Pasolini, “perché sono calabrese” precisa l’intervistato. Poi pura antropologia culturale, con i “comizi nelle spiagge romane” dove il sesso è visto come sesso e i “comizi nelle spiagge milanesi” dove il sesso è visto come hobby. Pasolini discutendo con un ferroviere sulle “anomalie” sessuali chiede: “Lei pensa che in Italia si scandalizzano più le persone politicamente a destra o le persone politicamente a sinistra?”. “Beh … io penso più quelle di centro” risponde caustico il ferroviere.
Ridono di gusto tunisini, pakistani, marocchini, catalani e italiani residenti, mescolanza di etnie che forse avrebbe incuriosito il versatile Maestro.