Sul tavolo della ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia la scelta del nome per la direzione dell’Agenzia per l’Italia Digitale, ma la decisione verrà presa da Consiglio dei Ministri. Il nome sarà scelto tra cerchia di cinque candidati frutto di una scrematura dei 150 curricula pervenuti al Ministero entro lo scorso 15 giugno.
E poi spetterà al nuovo Direttore dare concretezza a progetti e parole che da oltre vent’anni transitano sui tavoli di governi e ministeri. E non sarà un lavoro facile perché mancano le premesse affinché l’Agenda Digitale funzioni veramente. Nonostante il Programma per le competenze digitali, messo a punto dall’Agenzia, c’è ancora molto lavoro da fare.
E qui entra in gioco anche l’Editoria Digitale, perché io sono convinta, e non solo io, che i libri elettronici siano tra i principali attori in questo nuovo scenario.
Ma l’Editoria Digitale, come del resto tutta l’Agenda Digitale, rischia di essere pesantemente penalizzata dalla scarsa alfabetizzazione informatica che grava sul nostro Paese.
Secondo l’ultimo rapporto Digital Agenda Scoreboard della Commissione Europea emerge che il 60% degli italiani non ha competenze sufficienti in ambito digitale e che la penetrazione di Internet nel Bel Paese si ferma al 56% contro il 90% dei paesi nordici.
Tradotto vuol dire che il divario tra Italia ed Europa è sempre ampio, nonostante le belle parole dei vari Premier che si sono succeduti negli ultimi decenni.
Occorre precisare che il rapporto fa riferimento a figure più specifiche, quali ad esempio, programmatori con competenze più specialistiche, ma ricerche e dai sondaggi che periodicamente leggiamo, l’Italia è pesantemente in ritardo anche per il semplice abc dell’informatica.
In altri termini avremmo bisogno di un altro maestro Alberto Manzi che ci insegni i rudimenti dell’utilizzo del pc, degli e-book e così via.
E questo divario nuoce a tutti: a imprese grandi e piccole ma anche ai semplici cittadini.
E, ovviamente, penalizza molto la diffusione dei libri digitali: da una parte la mancanza di cultura informatica allontana gli utenti dagli e-book, considerati troppo complessi rispetto al libro cartaceo, dall’altra in alcuni territori è molto difficile, se non quasi impossibile, avere una connessione adsl a Internet. In alcuni casi si deve proprio lottare per ottenere quello che in altri Paesi è ovvio e scontato.
E pensare che nel programma dell’Agenda Digitale si parla di banda larga.
Marinella Zetti
Giornalista, esperta di editoria digitale
Tecnologia - 30 Giugno 2014
Editoria elettronica e Agenda digitale: italiani analfabeti informatici
Sul tavolo della ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia la scelta del nome per la direzione dell’Agenzia per l’Italia Digitale, ma la decisione verrà presa da Consiglio dei Ministri. Il nome sarà scelto tra cerchia di cinque candidati frutto di una scrematura dei 150 curricula pervenuti al Ministero entro lo scorso 15 giugno.
E poi spetterà al nuovo Direttore dare concretezza a progetti e parole che da oltre vent’anni transitano sui tavoli di governi e ministeri. E non sarà un lavoro facile perché mancano le premesse affinché l’Agenda Digitale funzioni veramente. Nonostante il Programma per le competenze digitali, messo a punto dall’Agenzia, c’è ancora molto lavoro da fare.
E qui entra in gioco anche l’Editoria Digitale, perché io sono convinta, e non solo io, che i libri elettronici siano tra i principali attori in questo nuovo scenario.
Ma l’Editoria Digitale, come del resto tutta l’Agenda Digitale, rischia di essere pesantemente penalizzata dalla scarsa alfabetizzazione informatica che grava sul nostro Paese.
Secondo l’ultimo rapporto Digital Agenda Scoreboard della Commissione Europea emerge che il 60% degli italiani non ha competenze sufficienti in ambito digitale e che la penetrazione di Internet nel Bel Paese si ferma al 56% contro il 90% dei paesi nordici.
Tradotto vuol dire che il divario tra Italia ed Europa è sempre ampio, nonostante le belle parole dei vari Premier che si sono succeduti negli ultimi decenni.
Occorre precisare che il rapporto fa riferimento a figure più specifiche, quali ad esempio, programmatori con competenze più specialistiche, ma ricerche e dai sondaggi che periodicamente leggiamo, l’Italia è pesantemente in ritardo anche per il semplice abc dell’informatica.
In altri termini avremmo bisogno di un altro maestro Alberto Manzi che ci insegni i rudimenti dell’utilizzo del pc, degli e-book e così via.
E questo divario nuoce a tutti: a imprese grandi e piccole ma anche ai semplici cittadini.
E, ovviamente, penalizza molto la diffusione dei libri digitali: da una parte la mancanza di cultura informatica allontana gli utenti dagli e-book, considerati troppo complessi rispetto al libro cartaceo, dall’altra in alcuni territori è molto difficile, se non quasi impossibile, avere una connessione adsl a Internet. In alcuni casi si deve proprio lottare per ottenere quello che in altri Paesi è ovvio e scontato.
E pensare che nel programma dell’Agenda Digitale si parla di banda larga.
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Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io candidata premier? C'è tempo, intanto costruiamo la coalizione e il progetto condiviso per l'Italia". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Sembra che parliamo di cose astratte o di fantasie ma le alleanze le abbiamo già fatte e abbiamo vinto due elezioni in Regioni in cui governava la destra, costruendo una coalizione attorno a un programma di cose concrete". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita, a proposito del centrosinistra.
"Sento anche io questo ritornello dell'opposizione che manca, ma non tiriamoci più sfiga di quella che c'è. Lavoriamo per unire le opposizioni su cose concrete. In Parlamento sono più le cose che votiamo insieme di quelle che su cui dividiamo", ha spiegato la leader del Pd.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Io continuo a insistere, sono testardamente unitaria, ce lo chiede la gente. Rispetto il dibattito di questi giorni, l'aspetto positivo è che siamo tutti d'accordo sul fatto che non può andare come l'altra volta. Ma prima degli accori tattici ho una ambizione più alta, unire su una prospettiva comune l'Italia che vuole mandare a casa la destra". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul dibattito innescato dalle parole di Dario Franceschini.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "L'attacco giudiziario è un altro modo di Giorgia Meloni di spostare l'attenzione dall'economia che è ferma, dalla produzione industriale che cala da 20 mesi, dai salari che calano. Cosa sale, mentre la Meloni cerca di farci parlare d'altro? Le accise, le liste d'attesa, le bollette". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita parlando del caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Una vergogna, dichiaravano guerra ai trafficanti in tutto il globo terracqueo, hanno fatto il rimpatrio più veloce della storia d'Italia. Meloni deve riferire in aula, si fa vedere solo suo social. La devono smettere di scappare, devono spiegare". Lo ha detto Elly Schlein a Piazzapulita sul caso Almasri.
Roma, 30 gen (Adnkronos) - "Stupiscono le critiche superficiali alle dichiarazioni dell’onorevole Giovanni Donzelli. Le polemiche che imperversano non aiutano la coalizione anche se capisco sono frutto della passione e la gratitudine verso il grande leader che è stato Berlusconi". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, coordinatore della Direzione nazionale di Fratelli d'Italia.
"Le dichiarazioni di Donzelli invece sono un'analisi elettorale, perché la figura di Berlusconi non è in discussione per nessuno di noi in Fdi; molti hanno militato nel Pdl e molti provengono da Forza Italia. Egli ha conquistato un posto nella storia, è stato il leader della coalizione e ognuno di noi è riconoscente alla sua opera e alla sua azione", ha continuato Cirielli.
"Donzelli ha fatto solo un esame quantitativo. Prima della discesa in campo di Berlusconi nelle comunali del 1993 di Napoli e Roma, il MSI aveva raccolto oltre il 30%; con la discesa in campo di Forza Italia nel 1994 - pochi mesi dopo - il Msi scese al 13.5% -precisa Cirielli-. Se questa è storia, è altrettanto un fatto storico che grazie a Berlusconi nacque la Destra di Governo. La coalizione che seppe mettere in campo e che solo lui poteva creare ancora oggi, con la guida di Giorgia Meloni, è protagonista. Di questo gli saremo grati per sempre".