Un progetto fotografico sul tema dei migranti, allestito su un tir, sta attraversando l’Italia e l’Europa per arrivare Bruxelles il 4 di luglio. L’obiettivo è portare al Parlamento Europeo le storie di coloro che cercano accoglienza in Europa con il sogno di poter vivere in condizioni dignitose. “Ho raccolto per anni storie di ragazzi in fuga dal loro Paese; chi per la guerra, chi per motivi personali, chi per motivi economici. In molti sono fuggiti dalle loro case e dalle loro famiglie. Per anni ho raccolto le loro storie, ma poi mi sono chiesto: come posso far conoscere il loro vissuto, come posso arrivare agli stranieri che ora sono qui in Italia?”.
Per Alessandro Penso, fotoreporter e vincitore del World Press Photo 2014, la sfida più grande è proprio questa: arrivare alla gente che per prima si è presa cura di tanti ragazzi fuggiti e che li ha ospitati e arrivare a quei ragazzi che in questi anni sono scappati dal loro Paese, per sensibilizzare sul tema e farsi carico dei loro diritti. Un modo per chiudere il cerchio, ricongiungerli – anche solo idealmente – con le loro famiglie e con il loro territorio ma anche per sensibilizzare le persone su un tema delicato come quello del diritto alla cittadinanza, di coloro che cercano accoglienza in Europa con il sogno di poter vivere in condizioni dignitose. Perché tra chi fugge non ci sono sempre bestie o criminali. “C’è chi è sfuggito alla guerra, chi ha visto morire i propri famigliari, chi vuole un futuro migliore per sé e i propri figli”. Per questo, fino al 4 luglio, Alessandro viaggerà a bordo di un tir in direzione Bruxelles, sede del parlamento europeo. Ma prima farà anche tappa a Ginevra, al Palais des Nations, e a Strasburgo, a Allée du Printemps. “E’ qui, nei palazzi politici, che prendono le decisioni” e quello in cui Alessandro spera è che si realizzi il sogno di un continente che ascolta, che aiuta e che accoglie.
Per farlo userà le immagini, 24 scatti che ha realizzato a più riprese dal 2011 al 2013 (“partivo quando avevo i fondi – ha confidato- visto che questo è un progetto autofinanziato”), che ritraggono ragazzi di cui Alessandro non sa praticamente più nulla, tutti con un desiderio comune: fuggire (spesso la fuga è l’unico modo per andarsene) nella speranza di un futuro migliore, di un “The European Dream” che è anche il titolo del progetto di Penso. “Ho fotografato due gruppi di ragazzi, uno afghano e uno del Nord Africa. Sono rimasto colpito dal fatto che molti ragazzi, una volta arrivati, sono stati respinti; pochi conoscevano i loro diritti”. Tra le storie che lo hanno colpito maggiormente quella di un giovane, di soli 15 anni, che è partito in cerca del fratello più grande di cui non aveva più notizie da un anno e mezzo. “Lo fece perché glielo chiese il padre e nel suo viaggio scoprì che il fratello stava bene e che, una volta arrivato in Italia, era partito per la Grecia e la Germania. La sua storia mi ha colpito particolarmente perché fa riflettere sui controsensi della nostra società: per oltre un anno, in un mondo in cui tutto è virtuale, loro non sono riusciti a comunicare”. Tra le altre storie che lo hanno colpito, quelle delle donne che lasciano il Paese per prime, affidando i loro bambini ai mariti, nel tentativo di costruire un futuro in Europa per portare la propria famiglia in un luogo più sicuro. “Nel mio camion viaggiano le storie di queste persone; cercano di farsi conoscere, di sensibilizzare. E’ un viaggio metaforico e simbolico perché dentro questo mezzo di trasporto viaggia la speranza di tutti i ragazzi che sono fuggiti dal loro Paese. Con questo camion supero e rompo le barriere, mi faccio testimone delle loro vite e delle loro storie, cerco di farle conoscere il più possibile affinché si agisca per i loro diritti e allo stesso tempo cerco di arrivare di nuovo a loro, di ritrovarli”.
E in questo viaggio, iniziato il 17 giugno scorso, toccando le città di Bari, Ancona, Roma, Firenze e Milano, chi è entrato nel tir per scoprire il reportage non è certo rimasto indifferente e c’è anche chi, migrante e rifugiato,
rivendendo la sua terra si è commosso. Ora il tir di “European Dream” è in viaggio verso l’Europa prima di ritornare in Italia, a Cortona, il 17 luglio in occasione dell’inaugurazione del festival “Cortona On The Move” (che è anche uno degli organizzatori del viaggio assieme a Unhcr Italia). Qui il camion di “European Dream – Road To Bruxelles” rimarrà per quattro giorni per far conoscere a più gente possibile il progetto, per portare alla luce i rischi di un viaggio come quello dei migranti, far conoscere le leggi europee in materia e abbattere il muro di pregiudizio che divide l’Europa dal resto del mondo.