Accoltellamenti, spaccio di droga e pestaggi contro membri di bande rivali. E’ quanto emerge dall’indagine della squadra mobile di Milano che ha decapitato la gang latino americana dei Trinitario. Dodici dominicani, tra cui due minorenni, e un salvadoregno sono stati arrestati e si trovano in carcere con le accuse – a vario titolo – di associazione a delinquere, tentato omicidio, rapina, porto abusivo d’armi e spaccio.

Il lavoro della Mobile guidata da Alessandro Giuliano è iniziato nel 2011 e si è concluso oggi con questo primo e micidiale colpo a una delle gang che negli ultimi anni ha maggiormente rafforzato il proprio potere nella piazza milanese, soprattutto nella zona di San Siro (parco di Lampugnano) e Corso Lodi.

Ma facciamo un passo indietro. Gli investigatori di via Fatebenefratelli iniziano a occuparsi dei Trinitario nel gennaio 2011, quando sul marciapiede di viale Fulvio Testi a Cinisello Balsamo viene trovato il cadavere di un loro membro: Luis Alberto Solis, ucciso a coltellate dai rivali dei Comando. E’ a questo punto che si cominciano a contare sempre più pestaggi e spedizioni punitive nei confronti dei rivali. Che culminano con con l’accoltellamento di un membro della pandilla nemica dei Latin King Luzbel avvenuto il 7 gennaio scorso nel mezzanino della fermata della metropolitana di Sesto Rondò (immortalato dalle telecamere di sorveglianza), a Sesto San Giovanni (Milano), in occasione dell’anniversario della morte di Solis. Mentre il 13 febbraio vengono accoltellati due rivali dei Comando alla stazione della metro di piazza De Angeli, zona ovest del capoluogo lombardo.

Ma non ci sono solo gli sgarri da regolare e il controllo del territorio da conquistare. I membri dei Trinitario devono versare una quota settimanale per aiutare i compagni finiti in carcere. Una sorta di stecca finanziata con le rapine e la droga. Ed è proprio per rimarcare il predominio sulla piazza di spaccio che il 16 settembre 2012 a Pavia viene accoltellato un marocchino che non aveva pagato una partita di cocaina.

Le indagini della squadra mobile hanno portato alla luce la struttura dei Trinitario, una gang con una gerarchia rigida, composta da una trentina di affiliati tra cui anche ragazze. Per entrarne a far parte bisogna superare un rito d’iniziazione che prevede un pestaggio da parte dei più anziani. Al termine si deve enunciare una sorta di giuramento: “Giuro davanti a Dio e al mondo di essere Trinitario fino alla morte”. Chi non lo rispetta, prima di essere cacciato, viene sottoposto a un violento pestaggio. I membri durante le riunioni indossavano sottili collane colorate che a seconda della tonalità rappresentavano il grado gerarchico. Durante le indagini gli investigatori sono riusciti a registrare alcune riunioni con la Suprema d’Italia e d’Europa, i massimi organismi nazionale ed europei della pandilla. E hanno sequestrato un machete, una pistola e una katana. Una delle misure di oggi è nei confronti di una donna, vicina ai Trinitario, arrestata in flagranza perché trovata in possesso di 70 grammi di cocaina.

Le ordinanze sono state emesse dal gip del tribunale ordinario Vincenzo Tutinelli e da Marilena Chessa del Tribunale dei minori.

 

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