Pragmatismo assoluto da una parte, tutela del palato dall’altra. Il modo di pensare statunitense può non piacere per molti aspetti, ma non si può negare che punti sempre alla massima praticità e al raggiungimento del risultato. Caratteristiche positive, ma non sempre adattabili al mondo dell’enogastronomia dove è necessario tenere conto di variabili meno razionali ma fondamentali come l’armonia dei sapori. Per esempio possiamo prendere tre prodotti amatissimi negli States come vino, caffè e cappuccino. Tre grandi passioni dei consumatori a stelle e strisce da soddisfare cercando locali e bottiglie di qualità dove poter assaporare il meglio di queste specialità. Però questa non è l’unica soluzione. Infatti, se vino, caffè e cappuccino sono così buoni e apprezzati separati non è forse più semplice metterli insieme in un unico prodotto? Sì, è vero, forse il risultato finale potrebbe non essere proprio piacevole, soprattutto per occhi e palati italiani. Ma questa è un’obiezione che non ha fermato l’azienda “Friends Fun Wine”, che ha messo in commercio due vini aromatizzati proprio con caffè e cappuccino. E, per non farsi mancare niente, confezionati in lattina e non in bottiglia.
I due prodotti in questione si chiamano rispettivamente “Cabernet Coffee Espresso”, miscela di vino rosso e caffè espresso, e “Chardonnay Coffee Cappuccino”, un bianco aromatizzato al cappuccino. Due novità che si aggiungono ad altre singolari aromatizzazioni (ricordate il vino francese aromatizzato alla cola?) e nate dall’idea di unire per la prima volta “la bevanda più popolare consumata durante il giorno con quella più popolare della notte”.
Ammettiamo di non averle provate e quindi di non poterne fare una recensione. E ammettiamo pure di non essere proprio ansiosi di assaggiarle. Ma il segno che stavolta si sia andati forse un po’ troppo oltre è dato dal fatto che non solo in Europa ma anche negli stessi Stati Uniti l’accoglienza sia stata freddina e perplessa. A schierarsi apertamente contro l’esperimento è stata in particolare l’edizione online della rivista “Time” con critiche semplicissime ma forse per questo ancora più taglienti che vanno da “sembrano destinate ad avere un cattivo sapore” a “ci deve essere una ragione se le persone di solito bevono vino e caffè separatamente”.