Il 27enne di Pescara ha voluto dedicare il suo gesto al tifoso del Napoli morto il 25 giugno. Non è nuovo a queste imprese. Già quattro anni fa in Sudafrica entrò in campo durante la semifinale Germania-Spagna. "Come sono entrato? Avevo un pass da fotografo"
E’ il 16′ di Belgio-Stati Uniti: ultimo ottavo di finale dei Mondiali. Il gioco viene sospeso per pochi minuti, i giocatori sono increduli, gli addetti alla sicurezza cercano di placcare un ragazzo. E’ un italiano, si chiama Mario Ferri, ha 27 anni è di Pescara ed è soprannominato “il Falco”. All’Arena Fonte Nova si è finto disabile, si è alzato da una sedia a rotelle e ha pacificamente invaso il campo mostrando a tutto il mondo la sua maglietta di Superman con una scritta speciale, dedicata a Ciro Esposito, il tifoso del Napoli morto il 25 giugno in seguito agli scontri di Roma del 3 maggio prima della finale di coppa Italia. E sopra la scritta “Ciro vive“, un altro pensiero ai bambini delle favelas: “Save Favelas Children”.
Come riporta la Gazzetta dello Sport, il ragazzo subito dopo l’invasione è stato contattato telefonicamente dalla trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora” in onda su Radio 2. Ma la telefonata è durata poco: “Mi stanno arrestando, non vi posso parlare” ha detto Mario. Il secondo tentativo è andato meglio: “Sono l’ultimo italiano rimasto agli ottavi del Mondiale: sto davanti a 50 poliziotti, tutti gentilissimi, ho detto che era mia madre per rispondere. Come sono entrato? Ho preso un accredito da fotografo a bordo campo e al momento giusto sono entrato. Sto facendo un reportage fotografico sulle favelas, per un giornale italiano, per questo avevo l’accredito. Quando mi sono tolto la maglietta e ho fatto vedere quella di Superman, ho visto che una steward mi guardava male e sono entrato in campo. Ho anche un accredito per disabili per entrare a Olanda-Costa Rica. Sarebbe il colmo se tra 4 giorni riesco a rientrare in campo”.
Ma quella brasiliana è solo l’ultima di una lunga serie di invasioni messe a segno da Ferri, che gli sono costate anche il carcere e poi i domiciliari nel 2011, oltre al divieto di mettere piede in uno stadio fino al 2018. In Sudafrica, al Mondiale 2010, aveva invaso il campo durante la semifinale Germania-Spagna. Prima ancora il suo volto era andato in mondovisione durante l’amichevole Italia-Olanda del novembre 2009, quando consigliò al ct Marcello Lippi di convocare il suo eroe Antonio Cassano. Mentre durante il match di campionato Sampdoria-Napoli, abbracciò il suo idolo Fantantonio. Qualche mese dopo fu protagonista di altre tre invasioni, durante Real Madrid-Milan di Champions League, Inter-Mazembe (Mondiale per club ad Abu Dhabi) e Barcellona-United (finale di Champions a Wembley). La presenza di alcuni marchi sulla maglia sua fa pensare che la sua impresa al Mundial sia stata sponsorizzata da qualche marchio, così come avvenne per quella in Sudafrica.