Il prossimo 3 ottobre il tecnico friulano dovrà riferire davanti alla Duma, chiarendo anche come intende migliorare le prestazioni della squadra in vista del campionato del mondo del 2018, che si disputerà proprio nel Paese
Grattacapi in vista per Fabio Capello. Il commissario tecnico della Russia è stato chiamato a riferire di fronte alla Duma, la camera bassa del Parlamento, per spiegare il flop della nazionale ai campionati del mondo in Brasile. Il presidente della Commissione sport della Camera bassa del Parlamento, Igor Anansikh, ha reso noto che l’allenatore italiano, in Russia da due anni, è stato convocato in aula il prossimo 3 ottobre, per chiarire anche come intende migliorare le capacità della squadra in vista del mondiale del 2018 che si terrà proprio nel Paese.
“La nazionale è una delle più deboli degli ultimi 15-20 anni”, ha affermato Anansikh, citato dall’agenzia R-Sport. La Russia, infatti, è stata eliminata al primo girone, dopo aver pareggiato con la Corea del sud e l’Algeria ed essere stata sconfitta dal Belgio. Ieri il deputato del partito Russia Giusta Oleg Pakholkov aveva chiesto a Capello, in un intervento alla Duma, la restituzione del suo salario record, oltre 8 milioni di euro l’anno, mentre il leader del partito liberaldemocratico Vladimir Zhirinovsky ha dato del “ladro” all’italiano. Il tecnico friulano, infatti, è il più pagato del mondiale, sopra anche al ct inglese Roy Hodgson.
Le aspettative nei confronti della Russia dipendevano in gran parte dalle qualità del ct, considerato l’arma in più di una nazionale priva di grandi giocatori. Ma le deludenti prestazioni della sua squadra, che non ha centrato l’obiettivo degli ottavi di finale, hanno sollevato non poche polemiche. Pronta la replica del tecnico italiano: “Finché mi vogliono, resterò. Con questa squadra siamo arrivati al Mondiale per la prima volta in 12 anni. Penso di aver fatto un buon lavoro finora ed è un peccato che non siamo riusciti a raggiungere gli ottavi”.
Ma Capello non ha molto di cui preoccuparsi; anche nella peggiore delle ipotesi (l’esonero), il tecnico friulano è più che tutelato dalle clausole del suo contratto. Secondo quanto reso noto dall’agenzia di stampa Itar-Tass, infatti, se il ct venisse esonerato prima del termine stabilito dovrebbe ricevere un compenso di 25 milioni di dollari.