Gli ambientalisti si possono dividere in due categorie di massima: quelli che lo sono di testa, e quelli che lo sono di pancia. Quelli che lo sono di testa, riescono a mantenere un sostanziale distacco dal mondo che li circonda ed a nutrire buone speranze sull’efficacia della loro lotta. Quelli che lo sono di pancia, invece, si fanno trascinare nel Maelstrom e talvolta non riescono più ad emergere. I primi non piangono alla vista della distruzione della natura, i secondi sì.
È probabile che Langer e Cavaliere appartenessero a questa seconda categoria. Chi ama nel profondo la natura è preda dello sconforto, sia per il degrado che avanza, per la sostanziale inutilità della propria lotta. E forse anche per l’esempio di uomo sconfitto che fornisce ai propri figli. Ritirarsi è un gesto di vigliaccheria? Non liquiderei un suicidio in modo così sbrigativo. Chi non ce la fa più merita tutto il nostro rispetto e tutta la nostra comprensione.