Comunque andrà a finire, Brasile 2014 è già nella storia per il primo gol convalidato con l’uso della tecnologia di porta, il primo time out durante una partita, e le bombolette spray per segnare la distanza tra pallone e barriera sui calci di punizione. Modifiche del regolamento che sono piaciute a Blatter che, un po’ per adeguare il calcio alla contemporaneità e un po’ per proseguire la sua lotta sotterranea con Platini, grande sostenitore degli arbitri di linea a fondocampo, ha già annunciato che prima del prossimo Mondiale sarà discusso l’utilizzo della moviola in campo.
Per la moviola sarà necessaria l’approvazione della IFAB, associazione centenaria e poco conosciuta composta da sole otto persone, quattro britannici e i quattro delegati Fifa, che sovraintende al regolamento. Così come lo è stato per la tecnologia di porta. Dopo che al Mondiale di Sudafrica 2010 il tiro di Lampard nell’ottavo tra Inghilterra e Germania superò la linea ma non fu visto dalla terna arbitrale, l’IFAB su pressione della Fifa decise di introdurre la Goal Line Technology. Mai usata alla Confederations Cup di Brasile 2013, ha trovato il suo primo impiego a Brasile 2014, quando al 48’ di Francia-Honduras è servita per convalidare il gol del francese Benzema. Il resto può essere deciso autonomamente dalla Fifa e recepito dalle federazioni continentali. Il primo timeout si è visto lunedì nell’ottavo di finale tra Olanda e Messico, quando al 31’ del primo tempo l’arbitro Proenca ha deciso di sospendere la partita per 3 minuti, permettendo ai giocatori di riprendersi dai 32° del mezzogiorno di Fortaleza.
Herrera ne ha approfittato per incitare i suoi, Van Gaal per dare indicazioni tattiche. Sul timeout si potrebbero aprire interessanti scenari, al di là del caldo. Permettere le inserzioni pubblicitarie durante la partita sarebbe decisivo per la diffusione del calcio come prodotto televisivo negli Stati Uniti. Lo spray ha invece fatto il suo esordio nella partita inaugurale tra Brasile e Croazia, ed è subito diventato uno strumento assai utile per prevenire discussioni ed evitare ammonizioni. In futuro lo vedremo di sicuro, è un’innovazione poco costosa e molto utile. Anche se non sempre le modifiche regolamentari hanno avuto buona sorte nella storia del calcio. Due tra le più importanti furono inserite sempre in un mondiale brasiliano, nel 1970: cartellini e sostituzioni.
L’espulsione già era prevista, ma spesso creava confusione. Fu l’arbitro inglese Ken Aston, fermo a un semaforo di Londra, ad avere l’idea di introdurre un avvertimento (di colore giallo) e lo stop (di colore rosso). Anche la sostituzione del portiere infortunato era già possibile da Svezia ‘58, ma fu nella partita tra Russia e Messico a Brasile 1970 che divenne possibile per i giocatori. Le sostituzioni divennero infine tre a Francia ’98. Poi ci sono state innovazioni che non hanno avuto futuro. Sperimentato a Euro ‘96, a Francia ’98 si giocò il primo dei due Mondiali in cui i tempi supplementari si concludevano con la vittoria della prima squadra che avesse segnato: il golden goal. La rete di Blanc contro il Paraguay agli ottavi decretò il passaggio dei francesi ai quarti, dove avrebbero battuto l’Italia. Poi ci fu quello decisivo di Trezeguet nella finale di Euro 2000 contro l’Italia e l’eliminazione degli azzurri negli ottavi di Corea e Giappone 2002 per il golden goal del sudcoreano Ahn. Poi non se ne videro più. Come non si è mai più vista la macchina usata sui prati del golf per trasportare fuori dal campo i giocatori infortunati come a Usa ‘94. Non tutte le innovazioni sono fatte per durare.