Il procuratore aggiunto di Caltanissetta Nico Gozzo è stato rinviato a giudizio dal gip di Catania Oscar Biondi con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio in merito alla pubblicazione del contenuto di alcune intercettazioni in carcere tra il capomafia Totò Riina e i familiari. Una vicenda su cui dovrà pronunciarsi il tribunale etneo, competente in caso di coinvolgimento di magistrati nisseni.
Alcuni stralci della conversazione tra il capo di Cosa Nostra e il figlio furono riportati dal Fatto Quotidiano. In particolare, nel pezzo uscito a ottobre scorso (di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza), si virgolettava una frase del padrino corleonese ritenuta ambigua dagli investigatori. “Quest’anno la Juve è una bomba”, diceva Riina. Parole apparentemente innocue che, a dire dei pm, avrebbero nascosto una minaccia a uno dei magistrati palermitani che indaga sulla trattativa Stato-mafia.
La conversazione, peraltro, venne messa in collegamento con una lettera anonima giunta ai pm di Palermo in cui si denunciava il raggiunto accordo tra il boss latitante Matteo Messina Denaro e non meglio precisati “amici romani” per una ripresa della strategia stragista.
Dopo la pubblicazione dell’articolo venne aperta un’indagine dai pm di Caltanissetta che, ipotizzando il coinvolgimento di un collega del distretto, trasmisero tutto a Catania. Vennero perquisite le abitazioni di due cronisti del Fatto, in una delle quali fu trovato un file dal quale, secondo l’accusa, sarebbe stato possibile dedurre un ruolo di Gozzo nella fuga di notizie.
L’accusa in aula, oggi, è stata rappresentata dal procuratore aggiunto di Catania Carmelo Zuccaro che ha chiesto il rinvio a giudizio del collega, difeso dall’avvocato Francesco Crescimanno. L’autorità giudiziaria etnea dovrebbe inviare la decisione del gip al Consiglio Superiore della Magistratura che potrebbe aprire un fascicolo a carico del magistrato.
Nico Gozzo, per anni pm a Palermo, ha sostenuto l’accusa al processo all’ex senatore di Fi Marcello Dell’Utri. A Caltanissetta, da procuratore aggiunto, ha riaperto e coordinato le indagini sulle stragi di Capaci e sull’attentato di via D’Amelio consumato all’ombra della cosiddetta trattativa Stato-mafia per cui pende un processo a Palermo.
Giustizia & Impunità
Pm Gozzo a processo, gip: “Ha rivelato intercettazioni tra boss Riina e figli”
Sotto la lente di ingrandimento delle indagini una frase del padrino corleonese poi riportata dal Fatto Quotidiano a ottobre e ritenuta ambigua dagli investigatori. "Quest’anno la Juve è una bomba"
Il procuratore aggiunto di Caltanissetta Nico Gozzo è stato rinviato a giudizio dal gip di Catania Oscar Biondi con l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio in merito alla pubblicazione del contenuto di alcune intercettazioni in carcere tra il capomafia Totò Riina e i familiari. Una vicenda su cui dovrà pronunciarsi il tribunale etneo, competente in caso di coinvolgimento di magistrati nisseni.
Alcuni stralci della conversazione tra il capo di Cosa Nostra e il figlio furono riportati dal Fatto Quotidiano. In particolare, nel pezzo uscito a ottobre scorso (di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza), si virgolettava una frase del padrino corleonese ritenuta ambigua dagli investigatori. “Quest’anno la Juve è una bomba”, diceva Riina. Parole apparentemente innocue che, a dire dei pm, avrebbero nascosto una minaccia a uno dei magistrati palermitani che indaga sulla trattativa Stato-mafia.
La conversazione, peraltro, venne messa in collegamento con una lettera anonima giunta ai pm di Palermo in cui si denunciava il raggiunto accordo tra il boss latitante Matteo Messina Denaro e non meglio precisati “amici romani” per una ripresa della strategia stragista.
Dopo la pubblicazione dell’articolo venne aperta un’indagine dai pm di Caltanissetta che, ipotizzando il coinvolgimento di un collega del distretto, trasmisero tutto a Catania. Vennero perquisite le abitazioni di due cronisti del Fatto, in una delle quali fu trovato un file dal quale, secondo l’accusa, sarebbe stato possibile dedurre un ruolo di Gozzo nella fuga di notizie.
L’accusa in aula, oggi, è stata rappresentata dal procuratore aggiunto di Catania Carmelo Zuccaro che ha chiesto il rinvio a giudizio del collega, difeso dall’avvocato Francesco Crescimanno. L’autorità giudiziaria etnea dovrebbe inviare la decisione del gip al Consiglio Superiore della Magistratura che potrebbe aprire un fascicolo a carico del magistrato.
Nico Gozzo, per anni pm a Palermo, ha sostenuto l’accusa al processo all’ex senatore di Fi Marcello Dell’Utri. A Caltanissetta, da procuratore aggiunto, ha riaperto e coordinato le indagini sulle stragi di Capaci e sull’attentato di via D’Amelio consumato all’ombra della cosiddetta trattativa Stato-mafia per cui pende un processo a Palermo.
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Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "La balla della privacy con cui la maggioranza e il governo giustificano la loro lotta senza quartiere alle intercettazioni, oltre ad essere una motivazione del tutto falsa e smentita dai fatti, ormai non regge più nemmeno rispetto alle azioni dello stesso centrodestra. Infatti, mentre alla Camera demoliscono le intercettazioni, al Senato portano avanti l'articolo 31 del Ddl Sicurezza che consentirà ai Servizi segreti la schedatura di massa dei cittadini". Lo afferma la deputata M5S Valentina D'Orso, capogruppo in commissione Giustizia.
"Non sono più credibili nemmeno quando accampano motivazioni di comodo, si smentiscono con i loro stessi provvedimenti che in realtà rispondono a un disegno ormai chiaro: indebolire gli strumenti di indagine della magistratura che possono dar fastidio ai colletti bianchi e allo stesso tempo creare un brutale sistema di repressione del dissenso e controllo sui cittadini comuni".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - La Camera è riunita in seduta notturna per finire l'esame degli emendamenti al ddl intercettazioni, quindi le dichiarazioni di voto e il voto finale che dovrebbe arrivare nella serata. I lavori sono previsti fino alle 24.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "L'Italia ha ribadito che continueremo a sostenere l'Ucraina anche nel documento approvato oggi alla Camera e ieri al Senato. E' un impegno che noi manteniamo, continueremo a fare la nostra parte. Noi non siamo mai stati in guerra con la Russia e non abbiamo mai autorizzato l'uso di nostre armi da parte degli ucraini in territorio russo". Lo ha detto Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Mi pare che la telefonata Trump-Putin sia un segnale positivo così come quella tra Trump e Zelensky. Noi abbiamo chiesto che l'Ucraina fosse coinvolta e questo è accaduto. Noi incoraggiamo tutte le iniziative che portano alla pace. Non è facile ma qualche speranza c'è". Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Si tratta di garantire la sicurezza dell'intera Unione europea. C'è bisogno di rafforzare la sicurezza europea ma questo non significa essere guerrafondai. Per garantire la pace serve un equilibrio delle forze in campo per garantire la sicurezza dell'Europa e dell'Italia. Stiamo lavorando in questa direzione come un buon padre di famiglia che mette le finestre blindate perchè la sua famiglia sia al sicuro". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno. "Bisogna avere il coraggio di andare avanti: l'Europa è l'unico modo per essere sicuri".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Meloni non ha attaccato Altiero Spinelli. Mi sembra una tempesta in un bicchier d'acqua. Spinelli è un personaggio illustre della storia europea, lo rispetto e la presidente Meloni non lo ha mai offeso". Lo dice il vicepremier Antonio Tajani a 5 Minuti su Raiuno.