Per il vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, i pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro hanno chiesto una condanna a 3 anni e 2 mesi di reclusione, mentre per Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset e accusato anche lui di frode fiscale, l’accusa ha chiesto 3 anni e 4 mesi. In questo procedimento era indagato anche Silvio Berlusconi che è stato prosciolto in fase di udienza preliminare dal gup di Milano
Non arriverà prima di lunedì prossimo, 7 luglio, la sentenza nel processo sul caso Mediatrade a carico di Pier Silvio Berlusconi, di Fedele Confalonieri e di altri otto imputati nel procedimento con al centro presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi. I giudici della seconda sezione penale di Milano, infatti, si sono ritirati in camera di consiglio e hanno comunicato alle parti che non usciranno con il verdetto prima di lunedì.
Per il vicepresidente di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, i pm di Milano Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro hanno chiesto una condanna a 3 anni e 2 mesi di reclusione, mentre per Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset e accusato anche lui di frode fiscale, l’accusa ha chiesto 3 anni e 4 mesi. In questo procedimento era indagato anche Silvio Berlusconi che è stato prosciolto in fase di udienza preliminare dal gup di Milano. Il non luogo a procedere è stato confermato dalla Cassazione.
Al centro dell’indagine c’erano gli oltre 34 milioni di dollari contestati dalla Procura come appropriazione indebita aggravata, a Berlusconi (prosciolto), Farouk Agrama e i manager. Denaro che veniva depositato sui conti correnti presso l’Ubs di Lugano. I giudici hanno spiegato che le parti dovranno prendere contatti con la cancelleria della seconda sezione penale a partire da lunedì mattina e, dunque, la sentenza potrebbe arrivare quel giorno.