Il leader 5 stelle a Roma incontra i suoi (invitati tutti a colloquio tramite email) e parla del prossimo confronto con Renzi in programma per lunedì 7 luglio: "Io non andrò, sono emotivo. Il segretario Pd? Un boriosetto". I democratici chiedono risposte scritte ai punti di dialogo proposti nella lettera dei giorni scorsi. Di Maio: "Sono pronte ma gliele daremo di persona"
“Noi vogliamo le preferenze”. Ci prova Beppe Grillo a far traballare il patto del Nazareno tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Il leader Pd e l’ex Cavaliere si sono visti in mattinata e hanno rinsaldato l’accordo per le riforme. La legge elettorale corre spedita verso l’approvazione, o almeno così vogliono far credere. Ma il Movimento 5 stelle cerca di entrare nella trattativa e si prepara all’incontro con il segretario democratico la prossima settimana (lunedì 7 luglio alle 15): “L’Italicum ha dei caratteri di incostituzionalità”, commenta Grillo, “noi vogliamo le preferenze e vogliamo discutere di questo. La nostra proposta è nei confini della Costituzione. Sulle riforme appoggeremo o non appoggeremo. Dipende delle proposte“. Il leader è a Roma per vedere i suoi e fare il punto della situazione, ma conferma che non andrà all’incontro tra le due delegazioni: “Non vado perché sono un emotivo”. Parla poi di Renzi e del suo debutto in Europa: “Discorso carino ma fatti zero. Avrei sperato parlasse di fiscal compact, invece neanche una parola. Bel discorso con il selfie. Matteo Renzi è un po’ boriosetto. Forse ci crede, ma è usato dai poteri forti. Vi ricordate Scajola? Renzi è andato un po’ oltre l’inconsapevolezza”. E a chi gli domanda se si fidi del presidente del Consiglio, ribatte: “Non lo so se mi fido“.In serata il leader del Movimento 5 stelle è invece a Villa Taverna a Roma per la festa dell’ambasciata americana che celebra il 4 luglio. “Spero che l’incontro con Renzi lunedì vada bene, parleremo della legge elettorale. Poi se avremo dei riscontri parleremo anche di altre cose. Non abbiamo preconcetti se una legge viene dal Pd o dal Pdl. Se è una legge giusta noi la sosteniamo“. E ribadisce che l’accordo non è impossibile: “Con le preferenze e un premio di maggioranza più basso potrebbe esserci, si discute e vediamo. Ma non decidiamo io o Di Maio: decide la Rete, la gente. Questa è democrazia”.
La visita di Grillo dovrebbe presto diventare un’abitudine (almeno secondo quanto detto nei giorni scorsi) e per la prima volta è stata aperta a tutti. E’ girata infatti una mail nelle scorse ore invitando chi avesse voluto vedere Grillo a farsi avanti. Tra i primi ad essere incontrati naturalmente i membri della delegazione che tratterà con Renzi in streaming, oltre a Luigi Di Maio, Danilo Toninelli, l’uomo delle riforme del M5S, e Paola Carinelli, neo capogruppo dei cinquestelle a Montecitorio. All’appello assente solo il capogruppo al Senato Maurizio Buccarella, che vedrà Grillo più tardi a Palazzo Madama. Non c’erano i critici Tommaso Currò e Walter Rizzetto, ma il gruppo che ha visto il leader era di circa venti persone. Non è mancato qualche malumore: “Il gruppo è compatto”, commenta Grillo uscendo da Montecitorio, “e io sono molto contento”. I deputati hanno espresso alcune delle perplessità che da qualche mese si raccontano in assemblea. Tra queste la troppa televisione della campagna elettorale, l’esposizione eccessiva delle stesse persone e la necessità di tornare alle origini, cioè “tornare a fare i 5 stelle”. Tante le critiche anche a TzeTze, il collettore di notizie visibile sul blog, per i temi troppo urlati e che “sminuiscono l’attività dei parlamentari”. Sui singoli punti il leader ha poi rimandato a Casaleggio la gestione: “Bisogna parlarne con lui che si occupa dell’organizzazione”. E ha chiuso ribadendo l’allontanamento dalla televisione: “Dobbiamo dare un’immagine positiva. Passiamo dalla protesta alla proposta”.
Il Pd intanto chiede che i 5 stelle rispondano pubblicamente alle domande contenute nella lettera di Renzi. “Siamo pronti a incontrare il Movimento Cinque Stelle”, ha dichiarato Debora Serracchiani, “anche subito ma serve una risposta pubblica alle nostre proposte. Nei giorni scorsi la delegazione del partito che ha incontrato gli esponenti grillini, ha inviato una lettera in cui si formulavano alcune proposte concrete per riaffermare lo spirito collaborativo e di apertura che ci caratterizza nella discussione sulle riforme necessarie per sbloccare l’Italia. Ad oggi non abbiamo ricevuto un riscontro che consenta di proseguire in maniera trasparente questo confronto. Speriamo che arrivi presto perché il Paese non può più aspettare”. La convocazione è arrivata all’ultimo minuto, dopo che i 5 stelle avevano proposto giovedì 3 luglio come data per un possibile colloquio. Qualcuno ha ipotizzato che il ritardo fosse dovuto al fatto che i 5 stelle non avevano ancora risposto alle domande di Renzi. “Sono pronte”, ha commentato Di Maio, “ma gliele daremo al tavolo di confronto, in streaming. Non possiamo mica fare le riforme per corrispondenza”.