La sentenza di condanna era arrivata il 17 luglio dell’anno scorso: 1 anno e 8 mesi per ricettazione. Ma il processo di secondo grado per Marco Tronchetti Provera, presidente della Pirelli, potrebbe concludersi – scrive la Repubblica – con un non luogo a procedere per intervenuta prescrizione. Il top manager era stato condannato in primo grado con l’accusa di aver fatto comprare attraverso la Security di Telecom Italia, quando lui era numero uno e la struttura era guidata da Giuliano Tavaroli, un cd hackerato con alcuni dati riservati relativi alle attività dell’agenzia investigativa Kroll.
Le motivazioni erano state depositate entro 60 giorni, la difesa di Tronchetti Provera, che durante l’arringa difensiva aveva chiesto l’assoluzione parlando di “abnormità processuale”, aveva presentato ricorso nei termini di legge ma la corte d’Appello di Milano ha fissato la prima udienza del processo di secondo grado il 21 ottobre 2014. Dopo la prescrizione del reato che invece scatta a fine settembre. Se fosse così il pg non potrebbe far altro che chiedere il non luogo a procedere in sede di requisitoria. L’eventuale anticipazione del processo e procedendo molto speditamente potrebbe far arrivare il processo in Cassazione che nel caso dovesse giudicare il ricorso inamissibile, rimarrebbe impressa in via definitiva o una eventuale assoluzione o una conferma di secondo grado.
Quando fu condannato Tronchetti fece sapere di rispettare la sentenza: “Ma non posso non evidenziare che sono stato condannato per aver denunciato chi ci spiava. Sono convinto che la verità emergerà. Non sono state portate prove, perché non ne esistono, che confermino la ricostruzione di Tavaroli. Mai ho avuto informazioni relative all’acquisizione illecita del materiale Kroll. Non appena entrammo in possesso di tale documentazione, la inviammo all’autorità di polizia brasiliana”.