Al Maracanà di Rio de Janeiro finisce la corsa dei Bleus che, fedeli alla tradizione, inciampano davanti all'ostacolo tedesco. Mentre i tedeschi conquistano la quarta semifinale consecutiva
Pragmatica e senza sbavature, la Germania mette in riga anche la Francia e conquista la quarta semifinale consecutiva. Gli uomini di Loew badano poco allo spettacolo e infarciscono di sostanza la vittoria per 1-0 contro i Blues, decisa da un colpo di testa di Hummels al 12esimo. Nella Coppa del Mondo che sta esaltando i numeri 10, i tedeschi preferiscono avanzare come un carro armato mettendo da parte colpi di genio e classe.
Sono teutonici, del resto: conta arrivare in fondo, azzerando i rischi e lavorano di collettivo. Al Maracanà la prima missione contro la squadra più prolifica in Brasile diventa azzerare il raggio d’azione del centrocampo di Deschamps, dove la qualità non manca. Per questo la Germania prende subito il controllo del pallone, gestendo il ritmo della gara. Ed è aiutata dalla capocciata di Hummels in apertura che spiana la strada di una partita insidiosa. Perché se è vero che nel mezzo – dove le vittorie si costruiscono – comandano Schweinsteiger e Khedira (48 palloni toccati nel primo tempo, i tre francesi ne mettono insieme la metà) è realtà anche la contromossa efficace escogitata dai galletti: lancio lungo per Benzema, bravo a giocare tra i difensori e a far salire i suoi. Dopo un quarto d’ora di dominio tedesco tra il 20’ e il 33’, è così che nasce l’azione più pericolosa per Neuer, che disinnesca un’insidiosa volée di Valbuena.
Nell’ultimo quart’ora la Francia ci prova più volte con la stessa arma ma non mette mai i brividi ai tedeschi. Il leit motiv è identico nella ripresa, con la catena di sinistra Evra-Matuidi-Greizmann che prova a scardinare l’ordine tattico dei tedeschi sopperendo a un Pogba fantasma. Ma di pericoli veri se ne vedono pochi: la Francia insiste ma non mostra mai gli occhi della tigre. Solo quando le squadre si allungano negli ultimi venti minuti e Deschamps alza il baricentro inserendo Remy per Cabaye, fa cucù più volte dalle parti di Neuer, forte di un possesso palla attorno al 60 per cento nella parte centrale del secondo tempo.
C’è però sempre un passaggio sbagliato, un rimpallo o un intervento difensivo (decisivo Hummels su una gran giocata di Benzema) a disintegrare la costruzione dei Blues, mentre la Germania aspetta silente, pronta a colpire in contropiede con Schurlle spedito in campo per Klose, a sorpresa schierato dal primo minuto. Il giocatore del Chelsea si divora il gol della sicurezza all’82esimo sparando addosso a Lloris trasformando gli ultimi dieci minuti in un distillato di sudore e tensione. La Francia si butta tutta in avanti ma solo all’ultimo respiro costringe Neuer a una parata d’istinto sulla preghiera finale di Benzema.
Bella o no, la PanzerGermania esce in festa dal Maracanà e l’8 luglio a Belo Horizonte proverà a prenotare il volo di ritorno per Rio de Janeiro. Nel 2002, 2006 e 2010 ha sempre fallito in semifinale. Ora cala il poker, sperando che questo sia l’asso di cuori.
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