Il cantante, comico e scrittore era malato da tempo. Aveva iniziato facendo cabaret negli anni di Zuzzurro e Gaspare, Diego Abatantuono e Teo Teocoli. Poi il grande successo editoriale con "Io uccido". Il premier Renzi: "Un talento multiforme, che interpretava perfettamente grandezza e tic degli italiani”
L’ultimo post pubblicato su Facebook e Twitter da Giorgio Faletti sembrava presagire quanto sarebbe successo il giorno dopo: “A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore. L’incertezza è pura agonia”. Un messaggio che risale alla notte tra il 2 e il 3 luglio, il giorno prima che il comico, scrittore e cantante (in questa intervista ripercorre la sua carriera – video) morisse all’ospedale Molinette di Torino, dove dal 1 luglio era ricoverato nel reparto di radioterapia oncologica. Faletti, scomparso questa mattina alle 11, aveva 63 anni. Per sconfiggere il cancro, l’artista era stato anche in cura negli Stati Uniti. Nei giorni scorsi aveva annunciato l’annullamento dei suoi spettacoli per motivi di salute.
“Cari amici – aveva scritto sul suo sito – purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia. Ho dovuto a malincuore rinunciare alla pur breve tournée per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo. Mi piange davvero il cuore perché incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che ogni volta mi inorgoglisce e mi commuove. Un abbraccio di cuore. Giorgio”. Tantissimi i messaggi di cordoglio degli utenti su Twitter. [brightcove]3658546609001[/brightcove]
A dare notizia per primo della morte di Faletti è Mario Calabresi, direttore de La Stampa, su Twitter. “E’ morto Giorgio #Faletti un uomo dalle tante vite, tutte ben fatte, cabarettista, cantante, scrittore, attore”.
E’ morto Giorgio #Faletti un uomo dalle tante vite, tutte ben fatte, cabarettista, cantante, scrittore, attore
— mario calabresi (@mariocalabresi) July 4, 2014
“E’ un dispiacere enorme, la sua perdita fa male al cuore perché la nostra era una grande amicizia – dice Teo Teocoli, che con Faletti aveva condiviso gli esordi nel cabaret al Derby di Milano – Giorgio è stato un compagno d’avventura quando fare cabaret era davvero un’avventura. Nel tempo – aggiunge – ci ha sorpresi per la sua poliedricità: attore, cantautore eppoi scrittore di grande successo. Viene a mancare un amico carissimo con cui ho condiviso gli anni più belli della carriera e della vita. E non sono frasi di circostanza”. Pippo Baudo, intervistato da ilfattoquotidiano.it (qui), lo definisce “un artista puro”, sensibile anche sul piano sociale.
Un ultimo saluto anche da parte del club della Juventus, di cui lo scrittore era grande fan. “Un tifoso fedele, bianconero nel cuore – spiegano da Torino -. Un uomo squisito, dai modi garbati e dal sorriso sincero che ci ha regalato e trasmesso ogni volta che abbiamo avuto occasione di incontrarlo, a Vinovo come allo stadio. Giorgio Faletti ci lascia all’età di 63 anni e la Juventus lo ricorda con affetto infinito, unendosi al dolore della famiglia per la scomparsa di un dolcissimo amico”.
Anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha commentato la scomparsa di Faletti: “Un talento multiforme, pirotecnico eppure venato di una amarezza che interpretava perfettamente grandezza e tic degli italiani”.
Cordoglio anche da parte del sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo. “A nome degli astigiani – scrive ricordando che l’artista era anche presidente della Biblioteca del Comune – esprimo il rammarico per la perdita di una persona che con la sua arte ha dato tanto, gioia, divertimento, sensazioni forti, con il teatro, la musica e la letteratura, agli italiani e ai lettori che in tutto il mondo hanno acquistato milioni dei suoi libri”.
Nato ad Asti il 25 novembre 1950, dopo la laurea in Giurisprudenza aveva iniziato a fare cabaret, negli stessi anni di Diego Abatantuono, Zuzzurro e Gaspare, Massimo Boldi e Teo Teocoli. In seguito approda al Drive In. Partecipa più volte a Sanremo, sia in veste di interprete sia di autore. Arriva secondo nel 1994 con Signor Tenente (guarda il video) e l’anno dopo canta L’assurdo mestiere. Nel 2002 pubblica il suo primo thriller, Io uccido, che vende più di quattro milioni di copie. Nel 2004 esce il secondo romanzo Niente di vero tranne gli occhi, anche questo caso editoriale di successo. Jeffery Deaver, ricorda Wikipedia, ha detto di lui e del suo lavoro: “Uno come Faletti dalle mie parti si definisce ‘larger than life’, uno che diventerà leggenda” . Nel 2006 recita in Notte prima degli esami e tre anni dopo in Baaria di Giuseppe Tornatore.
Anche la casa editrice Einaudi, per la quale ha pubblicato i suoi libri, ritwitta alcuni messaggi di cordoglio.
Dispiaciuti per la scomparsa di Giorgio Faletti. Lo ricordiamo così, con la sua voce http://t.co/qn1KrQOwSD @Einaudieditore @marinosinibaldi
— Libri Come (@libricome) July 4, 2014