Ciò che cucini e di cui ti nutri può contribuire a cambiare il mondo. È questo il leitmotiv della quinta edizione del Festival Vegetariano di Gorizia, al via venerdì 4 luglio e fino a domenica 6, che promette di superare le 40mila presenze registrate lo scorso anno. Dati alla mano, in effetti, non dovrebbe essere un’impresa così difficile vista la crescita sostenuta del popolo dei vegetariani registrata nel Bel Paese. Secondo un sondaggio di Waste Watcher infatti, l’Osservatorio nazionale di Last Minute Market e Swg, realizzato appositamente per il Festival della città friulana, a giugno 2014 i “veg” rappresentavano circa il 9% della popolazione italiana: 4,2 milioni secondo il rapporto Eurispes 2014 contro i 3,7 milioni dell’anno precedente.
Le associazioni di categoria stimano cifre più elevate, con un ampio margine non rilevato di 7 milioni di persone vegetariane, di cui 700 mila vegane, ma quello che è certo è che sempre più il vegetarismo si connota come un vero e proprio stile di vita. Per la metà degli intervistati per il sondaggio “Vegetariani, vegani e prodotti bio”, coloro che compiono questa scelta sono persone più attente all’ambiente e allo spreco alimentare e all’origine delle loro motivazioni c’è una particolare attenzione agli animali (7,5 è il punteggio assegnato dagli intervistati, in una scala da 1 a 10), alla propria salute (7,3) e una spiccata sensibilità etico-filosofica e ambientalista (entrambe le motivazioni superano la “sufficienza”, punteggio 6,5).
Per quanto riguarda la scelta vegana, più radicale perché implica la rinuncia non solo di carne e pesce ma di tutti i prodotti di derivazione animale, le motivazioni sono dettate per lo più da un orientamento etico: sempre in una scala da 1 a 10, il rispetto per gli animali vale per gli intervistati 7,9, mentre per lo stile di vita il punteggio è 7,6. Tuttavia, c’è anche da segnalare che più della metà del campione intervistato – ben il 56% – non crede agli aspetti positivi di questa pratica alimentare.
Sui prodotti bio, preferiti soprattutto da chi sceglie di abbracciare lo stile di vita “veg”, Waste Watcher rileva come ad acquistare bio regolarmente o sporadicamente sia il 60% degli intervistati. La metà, riconosce a questo tipo di alimentazione maggiori garanzie, il 59% lo ritiene una modalità agricolo-produttiva più attenta all’ambiente ma il 70% non ne giustifica il prezzo più elevato.