"Stiamo lavorando per bandire nel più breve tempo possibile una gara di evidenza pubblica d’intesa con il Mibact", scrive Ignazio Marino in una nota. La risposta degli attivisti: "Gaffe clamorosa, il primo cittadino non vuole confrontarsi con noi. Apprendiamo con stupore di non essere considerati cittadini di questa città"
Avviso di sfratto agli occupanti del Teatro Valle, a Roma. Porta la firma del sindaco, Ignazio Marino, che in una nota annuncia: “Stiamo lavorando per bandire nel più breve tempo possibile una gara di evidenza pubblica d’intesa con il Mibact“. E avverte gli occupanti: “Serve anche una assunzione di responsabilità da parte degli occupanti che devono al più presto rendere disponibile la struttura”.
“Il Teatro Valle – si legge nella nota – è parte fondamentale del patrimonio di questa città (…). In questi ultimi tre anni, tuttavia, la struttura ha vissuto una forma di contraddizione evidente, che nessuno si è assunto la responsabilità di affrontare: da un lato, è chiaro a tutti che la passata amministrazione comunale non ha lavorato come doveva e questo può aver motivato l’iniziativa di accendere un riflettore su quello spazio e impedirne la morte culturale; dall’altro tuttavia, la legalità deve valere per tutti (…)”. Per questo il Comune sta lavorando al bando e chiede agli occupanti di andare via: “Resta ferma la mia convinzione che il confronto sia fondamentale – prosegue Marino – perciò ascolteremo la città, a partire dagli operatori, coinvolgendo fin da subito il Teatro di Roma affinché ci aiuti a disciplinare questa transizione”.
Gli occupanti non ci stanno: “Leggiamo con preoccupazione le dichiarazioni del sindaco Marino – rispondono in una nota – che sembrano orientate verso il disconoscimento di un’esperienza generata da lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura che coinvolge artisti e migliaia di cittadini.Facciamo fatica a comprendere cosa intenda Marino per metodo del confronto, se non considera proprio questi soggetti come interlocutori. Una gaffe clamorosa che esclude moltissimi soci fondatori, artisti ed operatori che da tre anni sostengono questa esperienza a livello cittadino, nazionale e internazionale. Apprendiamo così con stupore di non essere considerati cittadini di questa città”.
La decisione del sindaco Marino arriva a poche ore dalla manifestazione con cui gli occupanti chiedevano nuovamente l’attenzione del primo cittadino. Giovedì una trentina di attivisti erano entrati all’interno dell’assessorato alle Politiche culturali in piazza di Campitelli. “Il Teatro Valle occupato – recitava il comunicato distribuito per l’occasione – occupa simbolicamente l’Assessorato alla cultura di Roma per denunciare lo stato in cui versano le politiche culturali, la ‘vacanza’ dell’assessorato, e per rispondere alle dichiarazioni del Sindaco Marino. Teniamo qui la nostra conferenza stampa per presentare il nostro progetto artistico dell’estate”. Il 24 giugno il Dipartimento cultura di Forza Italia aveva annunciato “la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica, in cui saranno evidenziati i diversi illeciti penali, civili e amministrativi commessi dagli occupanti”.