Forte del 41% e dell’asse con Berlusconi, ecco il Renzi maestrina della penna rossa che manda il M5S dietro la lavagna: “Non avete fatto i compiti per iscritto” – tuona – “e allora niente incontro sulla legge elettorale. Siete sospesi!”.
Bisogna capirlo, anche gli insegnanti più feroci, a volte, hanno le loro simpatie, e così Renzi, quello che pretende dai Franti grillini – dialoghi in streaming, risposte scritte alle sue domande… – certo non lo chiede a Silvio, che sarà pure un monello (tra le altre cose, non può votare ma può decidere come voteranno gli italiani), ma Ar-core non si comanda, no?
Certo, papà Grillo si è arrabbiato, ma poi a scuola con la maestrina ci devono andare loro, ed ecco allora che Di Maio e gli altri hanno preso carta e penna digitale e – disciplinati – hanno risposto a tutto il questionario del Pd. Ben 10 sì (con motivazioni e obiezioni) su 10 domande. Non varrà un 10 in pagella, ma almeno sono stati riammessi in classe: “Ci sarà un altro incontro”, ha concesso Renzi-na.
Domanda per domanda, e fuor di metafora, perché anche il M5S non sottopone al Pd i propri quesiti dirimenti, chiedendo una risposta scritta?
Quattro su tutti (li avevo già indicati e li ripeto):
1) Siete disponibili a reintrodurre le preferenze? Il M5S sì.
2) Siete disponibili a un ballottaggio tra i due partiti più votati (e non le coalizioni), se nessuno raggiunge la maggioranza? Il M5S sì.
3) Siete disponibili a eliminare l’immunità per i membri della Camera e del nuovo Senato? Il M5S sì.
4) Infine – a questo punto, dopo la disponibilità al dialogo dimostrata, i grillini lo possono chiedere – manterrete la promessa fatta da Renzi nel giorno della sua elezione a segretario (dicembre 2013): “Sono disponibile a rinunciare ai 40 milioni di rimborsi se Grillo si impegna per superare il Senato, abolire le province e sulla legge elettorale”? Il M5S l’ha già fatto.
Cosa rispondono Renzi e il Pd?