La nomina di Alessandra Poggiani, romana di 43 anni, direttore generale di Venis spa, era nell’aria già a Venezia, durante la Digital Venice, ma è slittato di un giorno. Poggiani, (@La_Pippi su Twitter), si è laureata a Londra nel 1995 in Scienze della Comunicazione. Ha insegnato come esperta di economia digitale alla Luiss, all’Università Roma Tre, all’Imperial College London, all’Università La Sapienza e a Tor Vergata. E’ stata la responsabile della Comunicazione Digitale di Enel, Information Manager per l’Unità operativa della partnership Euro-Mediterranea della Commissione Europea, Direttore comunicazione del Wwf Internazionale. Il suo Cv è disponibile online.
Il nuovo direttore dell’Agid dovrà subentrare ad una gestione definita fallimentare dalla stessa Camera dei deputati nel rapporto “Monitoraggio dell’attuazione dell’Agenda digitale”. L’analisi prende come riferimento i provvedimenti previsti dai decreti legge “Crescita”, “Crescita 2.0″ e “del Fare”, sotto la direzione di Francesco Caio e poi di Agostino Ragosa. Dei 55 adempimenti previsti solo 17 sono stati adottati. In più l’Agenzia oggi ha a disposizione 350 milioni di euro, ma 40 delle 130 posizioni previste al momento sono ancora vacanti.
Stefano Quintarelli, parlamentare e imprenditore storico di Internet, era tra i 150 candidati e ha commentato la notizia: “ho letto su alcuni siti di informazione che la persona scelta dal governo per il ruolo di DG di Agid è stata Alessandra Poggiani. Un grande in bocca al lupo! avevo dato la mia disponibilità a quel ruolo con il senso e le considerazioni che avevo fatto qui e che confermo in pieno. Qualche sito sostiene che dovrei essere il nuovo “digital champion” – prosegue Quintarelli -, una figura prevista da una iniziativa del Commissario UE Kroes. Non posso confermare ne smentire alcunché, non avendo avuto alcun contatto in tale senso (e bisognerà anche vedere se il prossimo commissario UE a DG Connect intenderà confermare quella iniziativa)”.
L’Agenzia ha l’incarico di eseguire tutti i punti previsti dall’Agenda Digitale, con un insieme di bandi e gare da 4,4 miliardi, ha la funzione e “coordina le azioni in materia di innovazione per promuovere le tecnologie ICT a supporto della pubblica amministrazione, garantendo la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana in coerenza con l’Agenda digitale europea”. Tra i progetti principali ci sono il Sistema pubblico di connettività, l’insieme di infrastrutture tecnologiche e di regole tecniche, per lo sviluppo, la condivisione, l’integrazione e la diffusione del patrimonio informativo e dei dati della pubblica amministrazione.
E in particolare la Banda Ultralarga in cui “l’Italia si è fortemente impegnata al raggiungimento, entro il 2020, degli obiettivi più sfidanti del secondo pilastro dell’Agenda digitale europea – si legge nel sito dell’Agid – Internet veloce e superveloce, ovvero portare la connettività ad almeno 30 Mbps, assicurando che almeno il 50 per cento delle famiglie si abboni a connessioni internet di oltre 100 Mbps”.
La vice presidente della Commissione europea e commissaria per l’Agenda digitale Neelie Kroes, ha ricordato durante la Digital Venice che “la programmazione è la nuova ‘alfabetizzazione’ e ha innumerevoli applicazioni creative, eppure in Italia un adulto su tre non ha mai usato Internet. In secondo luogo l’Europa ha bisogno di infrastrutture fisiche. In Italia quattro abitazioni su cinque, non sono raggiunte dalla banda larga, parecchio al di sotto della media europea. E’ tempo di iniziare a costruire queste reti”.