Il presidente del gruppo statale Rosneft fa il suo ingresso tra i consiglieri della Bicocca dopo la chiusura del riassetto della cassaforte Camfin. I russi ne possiedono ora il 50%, mentre l'altra metà è di una nuova società partecipata dalla Nuove Partecipazioni di Tronchetti con il 76% e da Intesa Sanpaolo e Unicredit con il 12% ciascuna
La compagnia petrolifera russa Rosneft entra ufficialmente nel capitale di Pirelli con il 13% delle quote. E il suo presidente, lo “zar del petrolio” Igor Sechin, finito nella lista nera delle personalità sanzionate da Washington come reazione per le mosse russe in Ucraina, fa il suo ingresso nel cda dell’azienda degli pneumatici guidata da Marco Tronchetti Provera. Giovedì, infatti, si è chiuso come da accordi raggiunti in marzo il riassetto di Camfin, la cassaforte che ha il 26,19% del gruppo della Bicocca. I russi ne possiedono ora il 50%, mentre l’altra metà è di una nuova società (newco) partecipata dalla Nuove Partecipazioni di Tronchetti con il 76% e da Intesa Sanpaolo e Unicredit, con il 12% ciascuna.
Dopo il closing, i quattro rappresentanti del fondo Clessidra (che esce da Pirelli) e i due di Nuove Partecipazioni si sono dimessi dal cda di Pirelli. Al loro posto sono entrati, oltre a Sechin, il vicepresidente di Rosneft Didier Casimiro e il suo direttore finanziario Petr Lazarev, il presidente di Vtb Bank Andrey Kostin e Igor Soglaev, presidente di Cjcs Novokuibyshevskaya Petrolchemical company.