Il ragazzo iperattivo, studente delle superiori, sembra sia stato vittima anche di altri episodi di violenza e umiliazione. Dopo la denuncia della madre, la deputata del Pd Laura Coccia: "Serve un'ispezione per verificare come si sono svolti i fatti"
Faceva troppa confusione. Così un professore, per “calmarlo”, lo ha chiuso a chiave in classe mentre i compagni stavano facendo ricreazione. E’ successo a un 16enne disabile che frequenta il Rossellini, un istituto superiore della capitale. La denuncia è partita dalla madre del ragazzo, che ha presentato una querela ai carabinieri di Aprilia, in provincia di Latina. Il caso è oggetto di una lettera della deputata del Pd Laura Coccia al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Nella missiva la parlamentare ha parlato di “un gravissimo caso di discriminazione perpetrato nei confronti di un alunno disabile regolarmente iscritto nell’Istituto”.
La deputata racconta che il ragazzo è stato vittima anche di episodi di violenza e umiliazione. “Ho immediatamente segnalato il caso al Miur”, spiega la parlamentare, “che ha già provveduto a inoltrare la mia denuncia all’ufficio scolastico regionale del Lazio che farà le verifiche del caso ed eventualmente manderà un’ispezione per stabilire come si sono svolti i fatti. Se le informazioni ricevute fossero confermate”, continua Coccia, “ci troveremmo di fronte ad un episodio sconcertante che richiederebbe un immediato intervento“. La deputata del Pd evidenzia che non essendo il primo caso di violenza su disabile, servono iniziative politiche per migliorarne l’inclusione e condannare questi casi.
Il fatto risalirebbe allo scorso 26 maggio. La donna avrebbe dichiarato che quel giorno un docente ha chiuso in classe il figlio minorenne, affetto da ipercinesia, insieme ad alcuni compagni con l’intenzione di tenerlo lì fino a quando non si fosse calmato. Da quel momento, secondo la madre, il clima si sarebbe inasprito e il ragazzo avrebbe subito altre umiliazioni da parte di compagni e professori.