Dall'11 al 20 luglio torna con la sua 44esima edizione la rassegna più antica di teatro contemporaneo in piazza. Tanti gli eventi in programma, dalle rappresentazioni alle installazioni. Gli organizzatori: "Siamo in salute, ma la preoccupazione su come andare avanti c'è"
“Siamo in salute, ma la preoccupazione su come andare avanti c’è”. Gli organizzatori di Sant’Arcangelo dei Teatri 2014, il festival più antico di teatro contemporaneo in Italia, iniziano a raccontare la 44esima edizione (11-20 luglio) dal reparto cassa. Nessun piagnisteo, anzi una compostezza britannica che aiuta formalmente a comprendere meglio una lezione basilare di matematica: “La Provincia di Rimini, che dall’anno prossimo non ci sarà più, contribuiva con 83mila euro, cioè il 10% del nostro budget”, continuano, “poi ci sarà la riscrittura a livello nazionale del Fus, infine c’è un ridimensionamento degli sponsor privati”. Così se per il 2015 l’impianto finanziario è da rivedere, la raccolta per l’imminente edizione consente un programma di tutto rispetto per capire le tendenze teatrali del presente. “Siamo lo specchio infedele del presente”, scherzano il direttore artistico Silvia Bottiroli e il condirettore Rodolfo Sacchettini, settant’anni in due, “nel senso che rappresentiamo il Paese come vorremmo che fosse”. Diverse le novità a partire dai luoghi e dagli spazi che Sant’Arcangelo abiterà come da tradizione, ma che quest’anno diventano un vero e proprio fil rouge tematico a partire da piazza Ganganelli che da luogo che dà ospitalità agli spettacoli diventa spazio di accoglienza di cittadini, artisti e spettatori riacquistando la sua dimensione sociale, con tanto di installazioni – Cumulus dell’israeliano Yuval Rimon progettata assieme agli studenti della Nomadic School di Gerusalemme -, la struttura dell’architetto di abitazioni provvisorie Mael Veisse, poi lo spazio degli incontri e il luogo di ristoro. Accanto alla piazza, l’altro grande spazio all’aperto, lo Sferisterio, dedicato all’appuntamento quotidiano e gratuito con il teatro, inaugurato l’11 luglio da una produzione internazionale come “Lecture for every one” di Sarah Vanhee che inviterà lo spettatore a pensare ad un nuovo modo di vivere insieme ripensandone le forme. Poi ancora gli altri luoghi dove si farà teatro: le grotte, la scuola, la biblioteca, spazi privati come l’Hangar Bornaccino nella zona artigianale; e campi come quello di Mutonia e il Parco dei Cappuccini.
Tra i titoli degli spettacoli in anteprima c’è “Us”, il nuovo lavoro di Fanny & Alexander, performance-concerto “tennistico”, incentrato sull’indagine sulla singolare e non casuale relazione tra sport e religione, e liberamente ispirato a Open, la discussa biografia di Andre Agassi. I Motus proporranno sia “Caliban Cannibal” e “Nella Tempesta”, lavori in cui prendendo spunto da Shakespeare si mescoleranno istinto di rivoluzione e nomadismo, rivolte vere e lotte simboliche. Rimanendo in Emilia Romagna ci sono la compagnia cesenate Societas Raffaello Sanzio che porta in scena Claudia Castellucci con Dialogo degli schiavi e la bolognese Fiorenza Menni/Ateliersi che propone “Boia”, uno spettacolo che è un progetto culturale teso a trasformare le scritte murali in gesti performativi e traduce la creatività urbana dei writers in nuove drammaturgie. E ancora in mezzo alla trentina di titoli spiccano: “La imaginacion del futuro” della compagnia cilena La Re-Sentida, una rielaborazione sfacciata e impudente della storiografia su Salvator Allende e il colpo di stato cileno basata sulla domanda che fa andare in bestia gli storici: cosa sarebbe successo se… un gruppo di ministri cileni avesse tentato di salvare il governo? Sarebbe stato possibile evitare 17 anni di dittatura? ; infine l’affascinante “Suite n°1 Abc”, un progetto corale de L’encyclopedie de la parole del francese Joris Lacoste che altri non è che la raccolta e la catalogazione secondo criteri di cadenza, enfasi, saturazione e melodia di registrazioni parlate: da celebri discorsi politici a pezzi di film, dalle previsioni del tempo a commento sportivi, filastrocche e dialoghi quotidiani.