I lanci di ieri pomeriggio di parecchie testate locali sono stati categorici e allarmanti: sbranate due donne ad Aprilia. Due giovani donne mentre percorrevano una strada, a dieci minuti di distanza l’una dall’altra sono state azzannate da tre cani, due rottweiler e un pastore tedesco, fuggiti da un fondo lì vicino. Un uomo è intervenuto prontamente evitando il peggio e ricoverate negli ospedali di zona sembra che siano in condizioni critiche.
Sbranate dunque da cani non custoditi dai padroni, quei padroni che sempre di più lasciano scorrazzare nei luoghi pubblici i propri animali senza curarsi degli altri. E se fai notare loro questo, la risposta immancabile è: non fanno male a una mosca. Se solo leggessero le cronache si renderebbero conto che non è affatto così. Pochi giorni fa sono stata invitata a un workshop all’Inaf, l’Istituto nazionale di Astrofisica, che si trova a Monte Mario. L’Osservatorio per intenderci. Non c’ero mai andata e con un collega, non immaginando affatto le difficoltà per arrivarci, abbiamo utilizzato i mezzi pubblici. Una faticata. A parte un lungo tratto a piedi, abbiamo dovuto attraversare un boschetto, dove c’era l’immancabile signora con rottweiler libero. L’ho pregata, da lontano, di richiamare il suo cane e di tenerlo legato. Ma lei in maniera schizzinosa ha risposto che lei era in un parco e quindi poteva fare quello che voleva.
Stesse risposte te le danno in spiaggia dove prima i cani non si potevano portare nella stagione estiva. In realtà a un caos normativo si è aggiunta una campagna dannosissima che faceva intendere che era possibile portare liberamente il cane in spiaggia e che ha causato un mare di danni. Multe comprese. La confusione è derivata dal fatto che si sono chieste spiagge per cani e non cani in spiaggia. Ma la chiarezza delle leggi non appartiene a questo Paese, per cui ognuno le interpreta come gli pare e lasciano i cani liberi di fare quello che vogliono (senza guinzaglio e senza museruola). Vogliono fare il bagno? Evviva un tuffo di spruzzi tra tutti. Vogliono correre tra le gambe dei bagnanti, bambini compresi? Lo fanno e se lo fai notare ti rispondono con alterigia e commiserazione. Ma signora un po’ di tolleranza! Una tolleranza a senso unico.
E’ civiltà questa? Non mi pare. Anche perché questi comportamenti inquietano gli altri proprietari dei cani, quelli corretti che non gradiscono affatto le scorribande di chi viola costantemente le regole. Ne incontro molti di questi su Viale della Musica a Roma. Lì c’è un parco per cani e tutti, dico tutti, tengono i loro Fido al guinzaglio, quando escono da lì. La strada poi è pulitissima. Provate invece a percorre via di Villa Ada. La strada è quasi impraticabile per quanto è sporca. Piena di feci di cani e nessuno pulisce. Di giorno riesci a evitarle, ma di sera no, perché gli alberi alti coprono le luci e si rischia molto eh!
Tornando ai comportamenti anomali, comunque. Da quando la rossa pasionaria del precedente governo non ha parlato altro che di cani e non si è occupata di altro, tutti si sentono liberi di fare quello che vogliono. Ma questo è possibile solo da noi, come al solito. All’estero non è così. A New York, non è così. A Central Park, non è così. Tanto per citare un parco famoso. Se porti il cane slegato ricevi subito una multa salata. Da noi l’anarchia regna sovrana. E questo nonostante ci sia un’ordinanza del ministero della Salute che prevede l’obbligo per i proprietari dell’animale di mantenere pulita l’area di passeggio, di utilizzare il guinzaglio (lunghezza un metro e mezzo) in ogni luogo e – nel caso di animali aggressivi – di applicare la museruola.
È sempre prevista la responsabilità civile ex articolo 2052 del Codice civile e penale dei proprietari, in caso di danni o lesioni a persone, animali o cose. Ma questo vallo a dire a chi è stato azzannato e versa in fin di vita.