Ai Mondiali di Brasile 2014 ci sarà anche un po’ di Italia in finale. Sarà Nicola Rizzoli, infatti, l’arbitro dell’attesissima partita fra Germania e Argentina, domenica al Maracanà di Rio de Janeiro. Quarantadue anni, originario di Mirandola in provincia di Modena (ma appartenente alla sezione Aia di Bologna), Rizzoli è considerato ormai da qualche anno il numero uno dei fischietti italiani (ha vinto due volte il premio di miglior arbitro Aic, nel 2012 e nel 2013). Ed è ormai molto considerato anche in ambito internazionale, come dimostrano la sua designazione per la prima finale della nuova Europa League nel 2009 (bissata anche nella stagione successiva) e per la finale di Champions League nel 2013, oltre alla partecipazione agli Europei di Polonia e Ucraina nel 2012.
Adesso arriva la definitiva consacrazione. Rizzoli entra nel gotha dei pochi arbitri che possono vantarsi di aver diretto una finale mondiale. Un riconoscimento anche per la scuola italiana, che dopo Sergio Gonnella ad Argentina ’78 e Pierluigi Collina a Corea e Giappone 2002, riceve per la terza volta l’onore della designazione. Solo l’Inghilterra, con quattro edizioni (’50, ’54, ’74 e 2010) ha fatto meglio. Il fischietto azzurro era stato preselezionato lunedì insieme ad altri quindici dalla Fifa, ma in realtà la corsa era ristretta a tre-quattro nomi. Ha battuto al fotofinish l’uzbeko Irmatov, il portoghese Proenca e soprattutto l’inglese Webb, che lo precede nella classifica Iffhs di miglior arbitro nell’anno 2013, ma che è stato frenato dal fatto di aver già arbitrato l’ultimo atto in Sudafrica quattro anni fa (mai nessuno ha diretto due finali mondiali). In Brasile Rizzoli aveva già arbitrato tre partite: Spagna-Olanda, big match della prima giornata (con una designazione “pesante”, a testimonianza della stima della Fifa), e poi due volte l’Argentina, contro la Nigeria nel girone e contro il Belgio nei quarti.
Proprio questi precedenti con l’Albiceleste avrebbero potuto penalizzarlo (in generale si tende a non far dirigere la stessa squadra troppe volte ad un solo arbitro). Ma il buon periodo di forma ha indotto lo svizzero Massimo Busacca, capo degli arbitri Fifa, a puntare ugualmente su di lui. “Scegliamo gli arbitri migliori per le partite migliori”, ha spiegato il numero uno della commissione Fifa, Jim Boyce. La partita di domenica sarà per Rizzoli il coronamento di una grande carriera, cominciata ad alti livelli nel 2006. Architetto di professione, il fischietto bolognese ha costruito il suo successo sulla pacatezza e il dialogo con i giocatori. Qualità con cui cercherà di gestire anche la finale del Maracanà. La sua presenza in campo sarà l’unico motivo di orgoglio per l’Italia in questa sciagurata edizione dei Mondiali. Anche se, un po’ come successo nel 2002 con Collina, è stato proprio il flop della nazionale una delle chiavi determinanti per la designazione di un arbitro italiano.