Tre anarchici sono stati arrestati a Milano e Lecce dalla Digos su ordine del gip di Torino. Sono accusati di aver partecipato all’assalto notturno del cantiere della Tav di Chiomonte lo scorso 13 maggio 2013, così come i quattro No Tav arrestati il nove dicembre scorso. L’inchiesta è coordinata dai pm Antonio Rinaudo e Andrea Padalino. Gli arrestati devono rispondere di danneggiamento, incendio, violenza a pubblico ufficiale e detenzione e fabbricazione di ordigni esplosivi o da guerra, ma non di terrorismo. Quello della notte tra il 13 e il 14 maggio 2013 fu “un attacco in piena regola” al cantiere Tav del cunicolo esplorativo di Chiomonte (Torino).
“Hanno usato molotov e mortai accerchiando il cantiere e coordinandosi da un punto all’altro attraverso telefonini. Erano armati di ordigni pericolosi, dentro c’erano lavoratori che hanno rischiato molto quella notte. Tutte le tecniche del commando richiamavano quelle da guerriglia”. Così Bruno Megale, capo della Digos di Milano, intervenendo a una conferenza stampa a Milano. Il capo della Digos di Torino, Giuseppe Petronzi, ha spiegato che quella sera hanno partecipato all’assalto al cantiere una trentina di persone, quasi tutte incappucciate, o vestite di nero. Dai boschi avevano accerchiato le reti, tagliandole in un punto, e impedendo, in un altro punto, l’uscita dei mezzi e dei poliziotti. Poi il lancio di ordigni esplosivi. “Finora – ha detto Petronzi – abbiamo arrestato sette persone. Puntiamo a completare l’inchiesta nel miglior modo possibile”. Nel resoconto della Questura di Torino si parlava di circa 30 persone, tutte travisate, che attorno alle 3.15 avevano preso d’assalto il perimetro del cantiere in un caso tagliando un piccolo tratto di recinzione, in altri cercando di bloccare con cavi di acciaio alcuni varchi normalmente utilizzati dalle forze dell’ordine. Azioni simultanee, su più fronti, utilizzando bengala, razzi esplosi da un rudimentale mortaio, artifici pirotecnici, bombe carta e bottiglie incendiarie.
I tre arrestati sono Lucio Alberti, di 24 anni, Francesco Nicola Sala, di 26, e Graziano Mazzarelli, di 23, tutti appartenenti al circolo anarchico “La mandragola” e gli ultimi due con precedenti in materia di ordine pubblico. Mazzarelli, in particolare aveva ricevuto lo scorso 19 giugno 2013 gli arresti domiciliari per i disordini avvenuti in occasione dello sgombero dell’aula Cuem all’università Statale di Milano. I reati contestati sono fabbricazione e porto di armi da guerra e congegni esplosivi, danneggiamento seguito da incendio, violenza a pubblico ufficiale. Per lo stesso episodio lo scorso 9 dicembre sono state eseguite 4 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altri appartenenti ai circoli di Milano e Torino. Fondamentale per le indagini un’intercettazione ambientale in cui uno dei tre ha ammesso a un’altra persona la partecipazione all’assalto al cantiere di Chiomonte e ha descritto i dettagli del blitz.