La Procura di Bologna ha chiesto il processo per otto persone nell’ambito dell’inchiesta sulla gara per il progetto di monorotaia sopraelevata per collegare aeroporto e stazione. Tra gli otto c'è l’ex sindaco della città, l’assessore al bilancio della sua giunta, Villiam Rossi, il presidente del Consorzio cooperative costruzioni Piero Collina e l’ex presidente dell’azienda di trasporti Atc
Sullo scandalo People mover la Procura di Bologna tira dritto e chiede il processo per i vertici della politica e dell’economia cittadina di alcuni anni fa. La richiesta di rinvio a giudizio è infatti partita per l’ex sindaco Pd, Flavio Delbono, per l’ex assessore al bilancio Villiam Rossi, per l’ex numero uno di Atc (l’Azienda comunale dei trasporti) Francesco Sutti, per diversi massimi dirigenti del Comune e per Piero Collina, numero uno del Ccc, il Consorzio cooperative costruzioni, la più importante delle cooperative rosse nel settore edilizio. La mossa dei magistrati, da tempo annunciata, arriva per coincidenza pochi giorni dopo le dichiarazioni del presidente di Legacoop Bologna, Giampiero Calzolari, sulle continue inchieste giudiziarie che stanno colpendo il mondo cooperativo: “Qui appena uno alza un dito si apre un fascicolo: non va bene”. Le parole erano arrivate proprio durante una assemblea di Coop costruzioni, una delle consorziate del Ccc.
Nel 2008 il Comune di Bologna aveva bandito una gara in project financing per la costruzione della navetta monorotaia Stazione-Aeroporto. Questo sistema di appalto prevede che il Comune, senza mettere un soldo di tasca propria, affidi a un’azienda privata la costruzione e la gestione dell’impianto. La società concessionaria, oltre a costruire, gestirà per 35 anni l’opera recuperando le spese di costruzione con gli incassi dei biglietti.
Secondo i pm Antonella Scandellari e Francesco Di Giorgio (coordinati dal procuratore capo Roberto Alfonso e dall’aggiunto Valter Giovannini), nel 2008, prima della gara d’appalto, i direttori del settore comunale Lavori pubblici e della Mobilità, Patrizia Bartolini e Cleto Carlini, avrebbero cucito addosso al Ccc il bando di gara. Questo avvenne sia, per esempio, non inserendo nel bando requisiti tecnici che il Ccc non poteva avere (perché ‘di mestiere’ non gestiva trasporti); sia permettendo alla coop rossa, dopo la vittoria nella gara (che vide la partecipazione come concorrente anche di un gruppo di imprese spagnole), di costituire una società di progetto con Atc: la Marconi Express. Attraverso questa, una volta finiti i lavori di costruzione delle rotaie del People mover, Ccc avrebbe potuto scaricare tutte le sue iniziali azioni (75%) della Marconi express, e dunque i rischi della gestione, su Atc.
Per questo motivo Bartolini e Carlini sono accusati di turbativa d’asta assieme a Piero Collina e Francesco Sutti. Questi ultimi (considerati dai pm istigatori di molti dei reati che sarebbero stati commessi nella vicenda ) durante la gara stipularono un accordo scritto il 2 ottobre 2008, rimasto “occulto” per molti anni, che poi sarebbe sfociato, secondo i magistrati, nella creazione di Marconi Express. Nei patti segreti le parti – secondo i pm – “stabilivano una partnership esclusiva in vista della partecipazione ‘congiunta’ alla gara, con Ccc nel ruolo di mandataria, inibendo ad Atc la partecipazione singola o in Ati con altre imprese, prevedendo un reciproco scambio di informazioni attinenti alla gara”. Con la partecipazione ‘segreta’ di Atc al bando, Ccc, secondo i pm poté “presentare una offerta economica apparentemente più conveniente del concorrente, ma che si reggeva sugli accordi occulti con Atc in vista del riversamento a quest’ultima dei rischi di gestione”.
Secondo l’accusa, tanto era chiara l’intenzione del Ccc di sfilarsi dal People mover una volta finiti i lavori, che la dirigente comunale Patrizia Bartolini è accusata dai pm anche di non avere rilevato che in un contratto finanziario con Unipol Merchant Bank, risalente al dicembre 2008 e riguardante il People mover, Ccc non aveva firmato per tutto il periodo di gestione della monorotaia (previsto in 35 anni dal momento dell’inizio dell’esercizio), ma solo “fino alla data di emissione del certificato di collaudo dei lavori di realizzazione del People mover o alla data di cessazione della partecipazione del Concorrente al capitale sociale della società di progetto”.
Oltre al reato di turbativa d’asta, Bartolini Carlini, Sutti e Collina sono imputati anche del reato di abuso d’ufficio. Per questo reato, assieme a loro andranno anche a processo i vertici politici del Comune di allora. Nonostante l’opera sia stata voluta dalla precedente giunta guidata da Sergio Cofferati (i fatti che riguardano l’inchiesta penale si sono verificati in gran parte durante l’amministrazione del ‘Cinese’), la giunta che votò l’ingresso di Atc dentro la società Marconi Express (come da accordi segreti Sutti-Collina del 2008) era quella guidata da Flavio Delbono. Lo stesso sindaco che pochi mesi dopo quella firma sarà costretto alle dimissioni, alle dimissioni per il caso Cinziagate.
La richiesta di rinvio a giudizio sul People mover (i cui cantieri non sono ancora partiti) riguarda anche la dirigente comunale Francesca Bruni, accusata di abuso d’ufficio, e l’avvocato Giulia Carestia, allora a capo dell’avvocatura comunale, accusata di false informazioni al pubblico ministero.