Il sindaco di Monte Argentario Arturo Cerulli (ex comunista, ora Nuovo Centro Destra) ha una bella faccia tosta: quella che gli ha consentito di candidarsi al Parlamento di Strasburgo con il memorabile slogan “Maremma Europea!”; la stessa faccia che, tra una settimana, gli permetterà di inaugurare senza ridere il Parco Funerario di Caravaggio. Ma andiamo con ordine.
Bisognerebbe dunque pensare che, per l’appunto, un ritrovamento casuale avesse restituito – tra tutte quelle risultanti da secoli e secoli di inumazioni – proprio le ossa di Caravaggio. Come trovare un ago tra i resti di un pagliaio distrutto: praticamente un miracolo. Il vero miracolo è che qualcuno dia retta a Vinceti. Dopo un’analisi del dna che avrebbe stabilito una “compatibilità all’85 per cento” tra quelle povere ossa anonime e alcuni italiani di oggi che si chiamano Merisi, questi afferma che il riconoscimento è sicuro, e il 3 luglio 2010 riporta trionfalmente le ossa a Porto Ercole: sul veliero di Cesare Previti, che gli sta accanto gongolante. Una carnevalata per i più ottimisti, una vera e propria truffa per i più critici: uno studio recente di un biochimico dell’Università di Napoli ha smontato le presunte certezze scientifiche, facendo notare che la compatibiltà del dna di uno scimpanzè con quello umano è più alto dell’85 per cento sbandierato da Vinceti.
Il 23 giugno un’altra delibera approva la spesa di altri 40mila euro tondi tondi per i “lavori di sistemazione di un’area a verde per posizionamento di un’arca funeraria in memoria del pittore Michelangelo Merisi detto il Caravaggio”. E non basta ancora. Visto che “in occasione della prossima inaugurazione del suddetto monumento si ritiene necessario dover procedere all’acquisto di alcune pubblicazioni sulla vita dell’illustre pittore da offrire in omaggio alle autorità che presenzieranno alla cerimonia” (ovvio no?), il 18 giugno il Comune determina di acquistare “200 copie del volume L’Enigma Caravaggio e 200 copie del volume Porto Ercole Ultima Dimora, tutti corredati di fascetta e segnalibro, al costo complessivo di euro 4.400,00. Domanda facile facile: chi sarà l’autore di questi imperdibili best-seller? Ma Vinceti, perbacco!
Finisce qua la costosissima farsa dell’Argentario? No, perché oltre a massacrare la storia e la scienza, il cosiddetto parco funerario sfigurerà pure Porto Ercole, perché l’“arca funebre” è ovviamente “una cagata pazzesca” (per fare una citazione), come dimostra il bozzetto reso noto dall’amministrazione: una specie di scenografia da congresso socialista dell’era Craxi, con tanto di sarcofago in marmo e riproduzione in bronzo (poi colorato) della Canestra di frutta dipinta da Caravaggio. Il quale si rivolterà nella tomba: ma non in quella, che conterrà invece le ossa di chissà quale povero cristiano, morto a Porto Ercole in tempi meno grotteschi di questi.
Il Fatto Quotidiano, 12 luglio 2014