Respinta la richiesta della Dda di Reggio Calabria, per l'ex deputato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, attualmente latitante a Dubai. Lo ha reso noto uno dei difensori dell’ex parlamentare, l’avvocato Enzo Caccavari. La richiesta nasce nell’ambito dell’inchiesta sugli appoggi di cui l’ex parlamentare avrebbe beneficiato per la sua latitanza, che gli sarebbero stati dati dall'ex ministro Claudio Scajola e dalla moglie Chiara Rizzo
Gli Emirati arabi hanno rigettato la richiesta di estradizione della Dda di Reggio Calabria per Amedeo Matacena, l’ex deputato di Forza Italia condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, attualmente latitante a Dubai. Lo ha reso noto uno dei difensori dell’ex parlamentare, l’avvocato Enzo Caccavari.
“Le ragioni – spiega il legale – sono l’insussistenza del reato e l’indeterminatezza dei fatti come ripresi nella richiesta del ministero della giustizia dove si confondeva la partecipazione col concorso esterno”. Matacena, attraverso il difensore che ha seguito la vicenda a Dubai insieme a un collega del posto, ha espresso la sua soddisfazione.
In base a quanto si apprende le autorità degli Emirati non avrebbero neppure atteso di ricevere la traduzione del dispositivo della Corte di cassazione, con il quale a fine giugno scorso per l’ex deputato è stata rideterminata la pena per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa da 5 a 3 anni. La decisione sarebbe stata quindi presa sulla base della precedente condanna definitiva a 5 anni di reclusione per lo stesso reato, intervenuta il 5 giugno 2013.
La richiesta di estradizione per l’ex parlamentare era stata avanzata dall’antimafia di Reggio Calabria nell’ambito dell’inchiesta sugli appoggi di cui l’ex parlamentare avrebbe beneficiato per sottrarsi all’arresto dopo la condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Appoggi che sarebbero stati dati, tra gli altri, dall’ex ministro dell’Interno, Claudio Scajola, e dalla moglie di Matacena, Chiara Rizzo, arrestati anche loro ed attualmente entrambi ai domiciliari.