Poteva essere il suo biglietto d’ingresso nell’Olimpo del calcio, accanto al suo idolo. Ma non è stato così. La finale del Mondiale 2014 in Brasile verrà ricordata per la vittoria del quarto titolo della Germania, ma anche per la grande occasione persa per il fuoriclasse argentino Lionel Messi. E il giorno dopo, più che la sconfitta del Maracanà, al numero 10 dell’Argentina pesano più le parole di Diego Armando Maradona che scarica il suo pupillo. Per il Pibe de Oro, Messi non meritava di vincere il premio di miglior giocatore della competizione che gli è stato consegnato al termine di Germania – Argentina, finita uno a zero per i panzer. “Poverino, io a Leo regalarei il cielo, però non è giusto quando i ‘marchettari’ vogliono farti vincere qualcosa che non hai meritato. E’ un premio frutto del marketinge mi sembra fuori luogo”, ha detto l’ex fenomeno nel programma De Zurda da lui condotto per l’emittente venezuelana Telesur.

Più poetica ma non meno dura la stampa spagnola: “Messi si ferma a un passo dal paradiso“, titola SportInfierisce El Pais: “Non è arrivato il momento di Messi con l’Argentina, né è stato Maradona, né ha risolto la sfida con una giocata, che era quello che gli era stato chiesto”. Sulla stessa lunghezza d’onda El Mundo: “Ha perso l’Argentina e Messi è caduto nel vuoto, senza trovare il suo posto nel pantheon del calcio di tutti i tempi”.

In difesa del fuoriclasse del Barcellona si schiera invece lo Special One. “Lionel Messi non ha bisogno di vincere un Mondiale per essere considerato un grande giocatore. E’ facile rispettarlo quando vince, non lo è quando perde – ha dichiarato José Mourinho a Yahoo – è ancora un giocatore storico. Non ha bisogno di essere campione del mondo per essere un grande giocatore, specialmente in questi ultimi 10 anni. Per me Pelè è Pelè e Maradona è Maradona. Non mi piace paragonare giocatori di differenti generazioni. Forse perché appartiene alla mia stessa generazione, ma per me Maradona è Maradona”.

E anche per Messi, quel titolo, si è ormai trasformato nel simbolo della sconfitta: “Per me non ha alcuna importanza aver vinto questo premio perché ciò che volevo era la Coppa – dice il fuoriclasse del Barcellona – In questo momento provo ancora una delusione molto forte, volevamo conquistare questo titolo e pensavamo anche di meritarlo”. “Dopo una finale persa così – ha aggiunto Messi – la tristezza è ancora tanta ma anche se non abbiamo fatto felice il popolo argentino possiamo tornare a casa a testa alta, visto il mondiale che abbiamo fatto. Arrivare in finale è stato bello, ma non abbiamo fatto l’ultimo passo e adesso non possiamo certo essere contenti. Volevamo alzare la Coppa, e adesso stiamo soffrendo, altro che Pallone d’Oro per il migliore del Mondiale. Io volevo altro”.

Chi invece non avrebbe disdegnato il titolo di miglior giocatore del torneo è La Germania, ghiotta di trofei. Il tedesco Bastian Schweinsteiger avrebbe voluto che il riconoscimento fosse assegnato a un suo compagno di squadra, in aggiunta a quello consegnato al miglior portiere della Coppa, Manuel Neuer. “Visto che abbiamo vinto noi e anche come abbiamo battuto il Brasile, potevano darlo a uno di noi”. “Penso ad esempio – ha aggiunto il centrocampista tedesco – a che incredibile Mondiale hanno fatto giocatori come Muller e Lahm. Ma va bene, tanto siamo felici con il titolo”.

Tornando a Maradona, il giudizio complessivo del Pibe de Oro sulla prestazione dell’Albiceleste è positivo. L’ex attaccante del Napoli però ha addebitato un calo di rendimento fisico nei momenti decisivi del match: “Mi dispiace per il mio paese, mi ha fatto male all’anima il gol di Goetze. Credo che l’Argentina fosse un po’ senza gambe ed è da lì che i panzer tedeschi hanno tratto una forza che non avevano. Ma facendo un quadro generale, l’Argentina avrebbe almeno meritato i rigori. La Germania ha vinto, ma solo per un malinteso della difesa argentina”.

Il Pibe de Oro ha risparmiato il colpo di grazia al ct Alejandro Sabella al quale però ha rimproverato la sostituzione di Ezequiel Lavezzi in un momento in cui stava giocando da “fenomeno” per mandare in campo proprio il ‘Kun’Aguero. L’ultimo affondo di Maradona è per i nemici brasiliani: “Noi abbiamo perso subendo un gol. Voi invece non dimenticherete mai i sette gol presi“.

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