A lui, i carabinieri sono arrivati attraverso le intercettazioni di un'indagine che aveva fatto scattare arresti in tutta Italia. Era emerso che una delle donne finite in manette poteva contare sul figlio per la gestione della casa d’appuntamenti spezzina: un compito che il ragazzo svolgeva consapevolmente, e per il quale riceveva dalla madre una paghetta
Gestiva un bordello a solo 15 anni ricevendo una “paghetta” dalla madre. È la storia che arriva da La Spezia. Al giovane denunciato dai carabinieri alla procura dei minori di Genova non interessavano né lo studio, né il calcetto o le lezioni di chitarra perché i soldi li guadagnava sostituendo la madre nella gestione di una casa di appuntamenti. Il ragazzino dovrà rispondere per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
I militari hanno scoperto che dopo la scuola invece dei compiti il minorenne si dedicava alla gestione di una casa alcova nel centro della città ligure. Instradato alla gestione della casa dalla madre – 40enne già arrestata mesi fa in un’altra provincia- il ragazzo non si sottraeva al suo incarico. Più volte alla settimana sotto la costante supervisione della madre: ritirava il denaro dalle prostitute, andava a prendere alla stazione le ragazze che arrivavano da altre province per accompagnarle alla casa, ma provvedeva alle ragazze per meglio soddisfare i possibili gusti dei clienti, personal shopping incluso.
A lui, i carabinieri sono arrivati attraverso le intercettazioni legate alla maxi operazione contro la prostituzione portata a termine qualche mese fa in diverse parti d’Italia. Era emerso infatti che una delle donne arrestate poteva contare sul figlio per la gestione della casa d’appuntamenti spezzina: un compito che il ragazzo svolgeva consapevolmente, e per il quale riceveva dalla madre una paghetta.