“Gentili parlamentari del Movimento Cinque Stelle, abbiamo ricevuto la vostra risposta. Ci sembra molto interessante e vorremmo valutarla per le cose che scrivete qui, non per gli insulti che ogni giorno alcuni di noi subiscono da vostri dirigenti”. E’ l’incipit della lettera con cui il Pd risponde, sulle riforme, a M5S anticipando la disponibilità ad un incotro tra giovedì e venerdì prossimo. Ecco il testo integrale della lettera, firmata da Matteo Renzi, Deborah Serracchiani, Roberto Speranza e Alessandra Moretti.
“Vogliamo incoraggiare – scrive il Pd – quella parte di voi che – nel rispetto di un voto contrario all’esecutivo sulle politiche economiche o sulle sue scelte di governo – ha desiderio di confrontarsi per il bene del Paese sulle regole. Come succede in tutte le democrazie mature. Quindi, noi ci siamo. Senza puntare ad altro che non sia il bene del Paese. Siamo d’accordo nell’incontrarci di nuovo e vi diamo la disponibilità per le giornate di giovedì o venerdì. Va bene presso la Camera dei Deputati, va bene in streaming, fateci sapere”.
Rispondendo nel merito “sui vostri dieci punti:
1. Scrivete che siete disponibili a un ballottaggio e ci pare che questo argomento sia molto importante. Voi volete assicurare un premio che arrivi al massimo al 52%. Nell’Italicum il massimo è al 55%. Nella legge elettorale dei sindaci è il 60%. Come vedete si tratta di discutere delle soglie, ma se accettate il principio per cui un vincitore ci vuole sempre è un grande passo in avanti. Potrebbe sorgere qui una curiosità intellettuale: perché il vostro premio di maggioranza al 52% è democratico; il nostro dell’Italicum al 55% è incostituzionale autoritario e antidemocratico; quello dei sindaci al 60% ritorna democratico? Ma sono curiosità che sicuramente ci chiarirete nel corso del nostro incontro. Il punto fondamentale è il principio: accettate il fatto che ci sia un vincitore, accettate l’esistenza di un premio di maggioranza. Non sottovalutiamo un passaggio delicato della vostra lettera: noi abbiamo proposto il premio di maggioranza alla coalizione, voi volete lasciarlo solo alla lista vincente. La vostra è una posizione legittima, che rafforza il bipartitismo a scapito del bipolarismo. Anche tra di noi ci sono molti che vorrebbero dare il premio di maggioranza solo a chi arriva primo, senza obbligo di coalizione. Porremo la vostra legittima considerazione all’attenzione anche degli altri partiti. La presenza di soglie per le formazioni minori è invece presente in tutti i sistemi sia attraverso previsioni esplicite (in Europa di solito è il 5%, l’Italicum prevede il 4,5%, la legge sulle Europee il 4%) sia attraverso meccanismi impliciti (come per esempio nel sistema inglese o spagnolo).
2. Il premio di maggioranza è condizione di governabilità. Se ci sono solo cinque parlamentari di differenza tra maggioranza e opposizione, la tenuta quotidiana della maggioranza parlamentare dipenderà dal raffreddore degli eletti: non possiamo accettare una maggioranza che sia in balia dell’aspirina (o, se la citazione vi ricorda qualcuno, dal Maalox). Se accadrà che qualcuno cambia schieramento – argomento che notoriamente vi sta molto a cuore visto il dibattito che ha suscitato nella rete tra di voi il tema delle espulsioni – la maggioranza dovrà andare a casa e la volontà degli elettori sarà frustrata. Ecco perché vogliamo un premio di maggioranza più consistente di un misero 2%. Ma il fatto che abbiate accolto il principio è una novità importante. Discuteremo insieme del quantum. 3. Sui collegi prendiamo atto della vostra disponibilità. La vostra proposta di legge rischiava di trasformare la scheda elettorale in un lenzuolo. Molto bene così. 4. Sul controllo preventivo studieremo il problema da voi sollevato ma non c’è dubbio che la legge elettorale per noi vada approvata il prima possibile. Dunque, ragionevolmente, prima dell’entrata in vigore della riforma costituzionale. Dovendo azzardare dei tempi potremmo dire che entro il 2014 si approva definitivamente la legge elettorale. Nel 2015 definitivamente la riforma costituzionale per poi procedere all’eventuale referendum. Non dipende solo da noi.
3. Sui collegi prendiamo atto della vostra disponibilità. La vostra proposta di legge rischiava di trasformare la scheda elettorale in un lenzuolo. Molto bene così.
4. Sul controllo preventivo studieremo il problema da voi sollevato ma non c’è dubbio che la legge elettorale per noi vada approvata il prima possibile. Dunque, ragionevolmente, prima dell’entrata in vigore della riforma costituzionale. Dovendo azzardare dei tempi potremmo dire che entro il 2014 si approva definitivamente la legge elettorale. Nel 2015 definitivamente la riforma costituzionale per poi procedere all’eventuale referendum. Non dipende solo da noi.
5. Sulla riforma del Titolo V ponete una serie di considerazioni molto tecniche che saranno affrontate nel dibattito in Aula di queste ore. Ci pare di vedere che gli elementi su cui siamo d’accordo siano superiori rispetto alle questioni tecniche su cui ponete dubbi che potrebbero essere fugati di queste ore. Sulla sanità ci piacerebbe un tavolo condiviso anche alla luce dell’imminente discussione sul Patto per la Salute. Ma abbiamo capito che voi siate d’accordo nel modificare il Titolo V, dando più chiarezza di funzioni e meno poteri alle Regioni. Abbiamo capito male? 6. Sulle indennità pare che ci siamo, a prescindere dal tono polemico della risposta.
6. Sulle indennità pare che ci siamo, a prescindere dal tono polemico della risposta.
7. Sul CNEL non ha senso scorporarlo dal resto delle riforme perché l’intervento ha una sua logica unitaria. Ci auguriamo che almeno su questo votiate a favore della nostra proposta. Scorporare oggi significa rinviare: chi ce lo fa fare visto che siamo già in aula?
8. Sul Senato siamo d’accordo e anche questo ci pare un fatto non scontato e positivo.
9. Ci pare che l’unico punto di discussione sul Senato verta sul fatto che da parte vostra emerga la richiesta di scegliere i 74 consiglieri regionali che siederanno anche in Senato con l’elezione di primo livello anziché con l’elezione di secondo livello. Come voi sapete l’elezione di secondo livello è il sistema che funziona negli altri Paesi europei che non hanno un bicameralismo perfetto. Ci pare che su questo tema si registri l’unico punto di dissenso di una riforma costituzionale di oltre quaranta articoli. Che sarà anche un attentato alla democrazia e l’ennesima dimostrazione dell’autoritarismo del premier, ma rischia di vedervi d’accordo su quasi tutti i punti.
10. La vostra posizione sull’immunità è molto seria. Siamo pronti a discuterne, anche con gli altri partiti. Come sapete noi non guardiamo in faccia a nessuno e abbiamo votato per l’arresto anche di nostri colleghi. Voi ci assicurate che per qualsiasi procedimento già in corso contro parlamentari del Movimento Cinque Stelle rinuncerete all’immunità? Per noi è molto importante capire se su questo tema fate sul serio o no.
Ci vediamo in settimana, buon lavoro.
Alessandra, Debora, Matteo, Roberto
Politica
Riforme, la lettera integrale del Pd al Movimento 5 Stelle
Ecco il testo che il presidente del Consiglio insieme all'eurodeputata Alessandra Moretti e ai deputati Deborah Serracchiani e Roberto Speranza ha inviato a M5S in risposta ai dieci punti di apertura. Incontro previsto per giovedì 17 o venerdì 18 luglio
“Gentili parlamentari del Movimento Cinque Stelle, abbiamo ricevuto la vostra risposta. Ci sembra molto interessante e vorremmo valutarla per le cose che scrivete qui, non per gli insulti che ogni giorno alcuni di noi subiscono da vostri dirigenti”. E’ l’incipit della lettera con cui il Pd risponde, sulle riforme, a M5S anticipando la disponibilità ad un incotro tra giovedì e venerdì prossimo. Ecco il testo integrale della lettera, firmata da Matteo Renzi, Deborah Serracchiani, Roberto Speranza e Alessandra Moretti.
“Vogliamo incoraggiare – scrive il Pd – quella parte di voi che – nel rispetto di un voto contrario all’esecutivo sulle politiche economiche o sulle sue scelte di governo – ha desiderio di confrontarsi per il bene del Paese sulle regole. Come succede in tutte le democrazie mature. Quindi, noi ci siamo. Senza puntare ad altro che non sia il bene del Paese. Siamo d’accordo nell’incontrarci di nuovo e vi diamo la disponibilità per le giornate di giovedì o venerdì. Va bene presso la Camera dei Deputati, va bene in streaming, fateci sapere”.
Rispondendo nel merito “sui vostri dieci punti:
1. Scrivete che siete disponibili a un ballottaggio e ci pare che questo argomento sia molto importante. Voi volete assicurare un premio che arrivi al massimo al 52%. Nell’Italicum il massimo è al 55%. Nella legge elettorale dei sindaci è il 60%. Come vedete si tratta di discutere delle soglie, ma se accettate il principio per cui un vincitore ci vuole sempre è un grande passo in avanti. Potrebbe sorgere qui una curiosità intellettuale: perché il vostro premio di maggioranza al 52% è democratico; il nostro dell’Italicum al 55% è incostituzionale autoritario e antidemocratico; quello dei sindaci al 60% ritorna democratico? Ma sono curiosità che sicuramente ci chiarirete nel corso del nostro incontro. Il punto fondamentale è il principio: accettate il fatto che ci sia un vincitore, accettate l’esistenza di un premio di maggioranza. Non sottovalutiamo un passaggio delicato della vostra lettera: noi abbiamo proposto il premio di maggioranza alla coalizione, voi volete lasciarlo solo alla lista vincente. La vostra è una posizione legittima, che rafforza il bipartitismo a scapito del bipolarismo. Anche tra di noi ci sono molti che vorrebbero dare il premio di maggioranza solo a chi arriva primo, senza obbligo di coalizione. Porremo la vostra legittima considerazione all’attenzione anche degli altri partiti. La presenza di soglie per le formazioni minori è invece presente in tutti i sistemi sia attraverso previsioni esplicite (in Europa di solito è il 5%, l’Italicum prevede il 4,5%, la legge sulle Europee il 4%) sia attraverso meccanismi impliciti (come per esempio nel sistema inglese o spagnolo).
2. Il premio di maggioranza è condizione di governabilità. Se ci sono solo cinque parlamentari di differenza tra maggioranza e opposizione, la tenuta quotidiana della maggioranza parlamentare dipenderà dal raffreddore degli eletti: non possiamo accettare una maggioranza che sia in balia dell’aspirina (o, se la citazione vi ricorda qualcuno, dal Maalox). Se accadrà che qualcuno cambia schieramento – argomento che notoriamente vi sta molto a cuore visto il dibattito che ha suscitato nella rete tra di voi il tema delle espulsioni – la maggioranza dovrà andare a casa e la volontà degli elettori sarà frustrata. Ecco perché vogliamo un premio di maggioranza più consistente di un misero 2%. Ma il fatto che abbiate accolto il principio è una novità importante. Discuteremo insieme del quantum. 3. Sui collegi prendiamo atto della vostra disponibilità. La vostra proposta di legge rischiava di trasformare la scheda elettorale in un lenzuolo. Molto bene così. 4. Sul controllo preventivo studieremo il problema da voi sollevato ma non c’è dubbio che la legge elettorale per noi vada approvata il prima possibile. Dunque, ragionevolmente, prima dell’entrata in vigore della riforma costituzionale. Dovendo azzardare dei tempi potremmo dire che entro il 2014 si approva definitivamente la legge elettorale. Nel 2015 definitivamente la riforma costituzionale per poi procedere all’eventuale referendum. Non dipende solo da noi.
3. Sui collegi prendiamo atto della vostra disponibilità. La vostra proposta di legge rischiava di trasformare la scheda elettorale in un lenzuolo. Molto bene così.
4. Sul controllo preventivo studieremo il problema da voi sollevato ma non c’è dubbio che la legge elettorale per noi vada approvata il prima possibile. Dunque, ragionevolmente, prima dell’entrata in vigore della riforma costituzionale. Dovendo azzardare dei tempi potremmo dire che entro il 2014 si approva definitivamente la legge elettorale. Nel 2015 definitivamente la riforma costituzionale per poi procedere all’eventuale referendum. Non dipende solo da noi.
5. Sulla riforma del Titolo V ponete una serie di considerazioni molto tecniche che saranno affrontate nel dibattito in Aula di queste ore. Ci pare di vedere che gli elementi su cui siamo d’accordo siano superiori rispetto alle questioni tecniche su cui ponete dubbi che potrebbero essere fugati di queste ore. Sulla sanità ci piacerebbe un tavolo condiviso anche alla luce dell’imminente discussione sul Patto per la Salute. Ma abbiamo capito che voi siate d’accordo nel modificare il Titolo V, dando più chiarezza di funzioni e meno poteri alle Regioni. Abbiamo capito male? 6. Sulle indennità pare che ci siamo, a prescindere dal tono polemico della risposta.
6. Sulle indennità pare che ci siamo, a prescindere dal tono polemico della risposta.
7. Sul CNEL non ha senso scorporarlo dal resto delle riforme perché l’intervento ha una sua logica unitaria. Ci auguriamo che almeno su questo votiate a favore della nostra proposta. Scorporare oggi significa rinviare: chi ce lo fa fare visto che siamo già in aula?
8. Sul Senato siamo d’accordo e anche questo ci pare un fatto non scontato e positivo.
9. Ci pare che l’unico punto di discussione sul Senato verta sul fatto che da parte vostra emerga la richiesta di scegliere i 74 consiglieri regionali che siederanno anche in Senato con l’elezione di primo livello anziché con l’elezione di secondo livello. Come voi sapete l’elezione di secondo livello è il sistema che funziona negli altri Paesi europei che non hanno un bicameralismo perfetto. Ci pare che su questo tema si registri l’unico punto di dissenso di una riforma costituzionale di oltre quaranta articoli. Che sarà anche un attentato alla democrazia e l’ennesima dimostrazione dell’autoritarismo del premier, ma rischia di vedervi d’accordo su quasi tutti i punti.
10. La vostra posizione sull’immunità è molto seria. Siamo pronti a discuterne, anche con gli altri partiti. Come sapete noi non guardiamo in faccia a nessuno e abbiamo votato per l’arresto anche di nostri colleghi. Voi ci assicurate che per qualsiasi procedimento già in corso contro parlamentari del Movimento Cinque Stelle rinuncerete all’immunità? Per noi è molto importante capire se su questo tema fate sul serio o no.
Ci vediamo in settimana, buon lavoro.
Alessandra, Debora, Matteo, Roberto
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Legge elettorale, Pd a M5S: “Ok incontro giovedì o venerdì. Riforma entro il 2014”
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Riforme, Mucchetti: “Berlusconi-Renzi? Il patto del Nazareno serve di più a Verdini”
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Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Finalmente Meloni torna in Parlamento dopo 3 mesi. È l’occasione per chiedere conto di tutte le negligenze ed errori del governo e scoperchiare contraddizioni e spaccature interne". Lo ha detto la capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, nel corso dell'assemblea congiunta dei parlamentari dem a Montecitorio.
"Spetta a noi una reazione forte che metta in evidenza tutti i loro fallimenti. All’ordine del giorno del Consiglio e della nostra risoluzione ci sono tutti temi di drammatica rilevanza anche per le evoluzioni in corso e in un contesto trasformato negli ultimi mesi dall’ insediamento di Trump ai nuovo rapporti con la Russia, da Gaza alla guerra a colpi di dazi".
"La risoluzione impegna il governo italiano a assumere posizione dopo un’assenza pericoloso di iniziativa diplomatica e di gestione politica. Chiediamo un ruolo forte dell’Europa unita su tutti questi fronti, anche a favore della costruzione di una vera difesa comune europea e contraria al riarmo dei singoli stati".
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - "Non possiamo permetterci che riparta il massacro a Gaza di cui Italia e Europa sono spettatori da mesi. Mentre venivano trucidati decine di migliaia di palestinesi, il governo italiano era impegnato a proteggere Netanyahu e a stringere le mani a lui e al suo Governo criminale". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"A livello europeo è mancata una presa di posizione forte con misure concrete quali embargo sulle armi e sanzioni a Israele. Adesso è ripartito il massacro che coinvolge, ancora una volta, donne e bambini. Un solerte funzionario israeliano ha dichiarato che quest’ultimo raid ha una funzione 'preventiva' perché c'erano 'movimenti insoliti' a Gaza".
"Ma in tutto questo come si colloca l’Europa dei diritti, che si vanta costantemente della sua 'superiore' civiltà giuridica? L'Europa che abbiamo in mente noi non si gira dall'altra parte. Questa persistente indifferenza ha macchiato la nostra storia. Ora basta!".
Milano, 18 mar. (Adnkronos) - E' stato arrestato a Cartagena de Indias, in Colombia, il latitante Emanuele Gregorini, destinatario di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nell'inchiesta 'Hydra' della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Milano, ritenuto "uno degli esponenti di spicco del sodalizio mafioso quale referente della componente camorrista del cosiddetto sistema mafioso lombardo. Nel corso delle investigazioni - si legge in una nota della Procura - sono emersi collegamenti diretti con soggetti legati alla 'ndrangheta".
Tel Aviv, 18 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano e lo Shin Bet continuano a colpire obiettivi terroristici di Hamas e della Jihad islamica palestinese nella Striscia di Gaza. Lo rende noto l'Idf, aggiungendo che tra gli obiettivi colpiti nelle ultime ore ci sono cellule terroristiche, basi di lancio, depositi di armi e infrastrutture militari utilizzate dalle organizzazioni terroristiche per pianificare ed eseguire attacchi contro civili israeliani e soldati delle Idf.
Milano, 18 mar. (Adnkronos) - Slitta al prossimo 15 aprile, per il legittimo impedimento di uno degli avvocati, la prima udienza (fissata per il 20 marzo) davanti alla seconda sezione penale del tribunale di Milano del processo che vede imputata la ministra del Turismo Daniela Santanché accusata di falso in bilancio nella vicenda che riguarda i conti di Visibilia Editore, gruppo da lei fondato e da cui ha dismesso le cariche nel 2022, e di recente anche le quote. Davanti alla corte, oltre alla ministra, compariranno anche altri 16 imputati e una società.
Roma, 18 mar. (Adnkronos) - Su dazi, Ucraina, Medio Oriente la linea è la stessa e resta condivisa. Mentre sul ReArm, il Pd ha dovuto trovare una sintesi, raggiunta in una lunghissima mediazione iniziata ieri nel primo pomeriggio e andata avanti fino a questa mattina. Da una parte la linea dura della segretaria Elly Schlein e della maggioranza dem. Dall'altra quella più 'aperturista' sul piano Von der Leyen della minoranza. Il punto 8 della risoluzione è quello in cui si è trovato l'equilibrio tra le anime dem. Una mediazione che fa dire ad Alessandro Alfieri, coordinatore della minoranza, di essere "soddisfatto" mentre arriva a Montecitorio per la riunione congiunta dei gruppi.
Da una parte, infatti, c'è la richiesta di una "radicale revisione" del ReArm, fronte dal quale Schlein non si è mossa. "Il piano ReArmEu, proposto dalla Presidente della Commissione europea Von der Leyen, va nella direzione di favorire soprattutto il riarmo dei 27 Stati membri e va radicalmente cambiato, poiché così come presentato non risponde all’esigenza indifferibile di costruire una vera difesa comune", si legge nelle premesse.
Dall'altra, c'è un giudizio positivo sul Libro bianco della difesa europea, il testo sul cui voto i dem si sono divisi in Europa tra le astensioni della maggioranza e il sì dell'area riformista. Nelle premesse si argomenta: "All’Unione europea serve la difesa comune e non la corsa al riarmo dei singoli Stati. La Commissione europea sta preparando il Libro bianco sul futuro della difesa europea che rappresenta l’avvio di un percorso di discussione per la costruzione di una difesa comune".
Quindi il punto 8 della risoluzione in cui il Pd chiede al governo di "promuovere, nel corso del negoziato che si aprirà dopo la presentazione del Libro bianco sulla difesa europea e i suoi strumenti, tutti gli elementi che puntano a una governance democratica chiara del settore, agli investimenti comuni necessari per realizzare l’autonomia strategica e colmare i deficit alla sicurezza europea, al coordinamento e all’integrazione della capacità industriali europee e dei comandi militari, all’interoperabilità dei sistemi di difesa verso un esercito comune europeo".
Ed insieme di "promuovere, pertanto, una radicale revisione del piano di riarmo proposto dalla Presidente Von der Leyen, sulla base delle critiche e delle proposte avanzate in premessa, al fine di assicurare investimenti comuni effettivi non a detrimento delle priorità sociali di sviluppo e coesione, e di condizionare tutte le spese e gli strumenti europei alla pianificazione, lo sviluppo, l’acquisizione e la gestione di capacità comuni per realizzare un’unione della difesa".
Londra, 18 mar. (Adnkronos) - Re Carlo e la regina Camilla festeggiano quest'anno 20 anni di matrimonio - il 9 aprile, mentre saranno in Italia - ma, nonostante questo, sembra che trascorrano "molto tempo separati". Anzi, forse il segreto della loro felicità come coppia è dovuto proprio al fatto che ciascuno dei due sta per conto proprio nei fine settimana. Camilla si ritira nella sua amata e "disordinata" casa di campagna nel Wiltshire senza Charles ogni weekend, secondo Ingrid Seward, caporedattrice della rivista Majesty, che ha dichiarato che "in realtà i sovrani trascorrono parecchio tempo separati. La casa di Ray Mill è, se vogliamo, per Camilla una sorta di liberazione dalla vita reale. Prima di sposare Charles, fece un patto con lui: avrebbe tenuto quella casa come rifugio".
"Va ogni fine settimana, quando può, e ci va anche d'estate per trascorrere un po' di tempo con i suoi nipoti e i suoi figli, ed è qualcosa che la allontana dall'intero mondo reale e dove va soprattutto per rilassarsi - racconta l'esperta reale - Molto spesso non va a Highgrove a meno che lei e Charles non abbiano altri impegni. Si tratta di allontanarsi dalle restrizioni dovute alla sicurezza ed essere circondati da personale e persone che fanno cose per te, il che, ovviamente, sarebbe meraviglioso per tutti noi. Penso che nel suo caso abbia bisogno di un posto dove potersi effettivamente rilassare ed essere semplicemente se stessa, e andare in giro con jeans sporchi, se vuole, senza essere costantemente controllata".
Una fonte ha dichiarato all'Express che Camilla "al Ray Mill può sedersi con un grande G&T, togliersi le scarpe e guardare Coronation Street, che Charles detesta". Il re, invece, quando è libero nei weekend, si reca spesso a Highgrove o a Sandringham, mentre durante la settimana i due risiedono insieme a Clarence House. Della residenza di campagna di Camilla nel Wiltshire si è parlato la scorsa settimana, quando si è saputo che il re ha acquistato una casa confinante, che sarebbe stata adibita a sede per matrimoni, pagandola 3 milioni di sterline per proteggere la privacy della moglie.