Hanno ispirato e influenzato intere generazioni di musicisti. Dal mondo dell’hip-hop a quello dalla techno, dal rock al synth-pop, tutti devono qualcosa alle sperimentazioni elettroniche dei Kraftwerk. La band tedesca, fondata a Dusseldorf nel 1970 da Ralf Hütter e Florian Schneider in tempi non sospetti oltrepassò i limiti di un’epoca in cui la tecnologia era agli albori. E i loro semi musicali sono germogliati nelle realtà new wave degli anni Ottanta, ma anche nei prodotti sonori dei decenni successivi. Ieri sera i pionieri della musica elettronica sono tornati nel nostro paese per l’unica data italiana del loro tour mondiale. Il concerto si è tenuto a Roma, alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica. Ma non è stata un’esibizione ordinaria.
I Kraftwerk hanno proposto uno spettacolo in 3D, un art-rave elettronico, mix di innovazione musicale e visuale. Una fusione fra la tecnologia 3D e le sonorità sintetiche della band, in cui vecchie e nuove immagini che hanno accompagnato il loro percorso artistico hanno acquistato volume e profondità. Davanti a un pubblico numeroso ed emozionato, i Kraftwerk hanno suonato i brani prodotti nello storico Kling-Klang Studio di Dusseldorf, il leggendario studio di registrazione aperto dal gruppo nel 1973. Il concerto è iniziato con The Robots, una delle perle contenute nell’album del 1978, The Man-Machine, che ha rappresentato il loro apice creativo. Tra suoni robotici e atmosfere spaziali, questo disco generò il ‘prototipo definitivo’ del sound dei Kraftwerk e investigò il complesso rapporto fra l’uomo e la tecnologia. Ma le tracce di The Man-Machine non sono state le uniche emozioni della serata.
Lo spettacolo ha attraversato decenni di musica della band. Il pubblico ha potuto vivere l’ebbrezza di un viaggio in autostrada in 3D accompagnato dalle note di Autobahn, title track dell’omonimo album uscito nel 1974, primo disco registrato al Kling- Klang Studio e anche quello della svolta definitiva verso suoni totalmente sintetici. Poi altri pezzi di storia come Radio-Activity, dedicata alla radio e al tema del nucleare, Trans-Europe Express, tra le migliori produzioni della band, e la più recente Tour de France, accompagnata da suggestive immagini di archivio del Giro di Francia. Nello spettacolo c’è stato spazio anche per i pezzi di Computer World ed Electric Cafè, dischi usciti rispettivamente nel 1981 e nel 1986, lavori che nacquero in un periodo in cui stavano già riscuotendo un successo internazionale e cominciavano a prendersi lunghe pause con sporadiche apparizioni dal vivo.
Kraftwerk 3D è frutto di un percorso artistico ricominciato a pieno ritmo a cavallo tra la fine del vecchio secolo e l’inizio del nuovo, quando decisero di fare uscire, dopo diciassette anni, l’album di inediti intitolato Tour de France Soundtracks. In quel periodo ripresero un’intensa attività live e in studio. Poi nel 2011 è partita l’avventura dei concerti in 3D, che dura ancora oggi e di cui finora hanno proposto numerose varianti. Il tour mondiale, infatti, è arrivato nel nostro paese dopo quasi tre anni di spettacoli in Europa, Stati Uniti, Australia. E si concluderà con tre concerti a Tokyo, dal 15 al 17 agosto. Dopo questa serata cresce l’attesa per un nuovo album di inediti. In un’intervista rilasciata al Guardian nel giugno 2013, Ralf Hütter ha annunciato che sarebbe uscito entro la fine di quest’anno. E adesso non può tirarsi indietro.