Nuove spassose schermaglie tra Marco Pannella e Massimo Bordin nel consueto appuntamento domenicale “Conversazione settimanale”, su Radio Radicale. Il canovaccio è sempre lo stesso: incipit sotto tono, borbottii mormorati da Bordin, lapsus reiterati e sprazzi di sordità di Pannella, affilati battibecchi tra i due fino al clou pirotecnico, nel quale il leader del Partito Radicale e il giornalista duellano a colpi di scimitarra, tra urla e parole colorite. Pannella esordisce nel suo torrenziale monologo, menzionando ancora i dati di ascolto audiotelevisivi misurati in miliardi, numeri accolti da Bordin con piglio quasi rassegnato. Tutto sembra proseguire tranquillamente, tra sottofondi di accendini inceppati e colpi roboanti di tosse: le prime scaramucce si registrano quando Bordin corregge Pannella che sbaglia il nome del senatore Pd Miguel Gotor. E’ il momento, quindi, del primo match: l’ex direttore di Radio Radicale rimbecca Pannella, che si sofferma su Vittorio Feltri e dell’eredità che avrebbe raccolto da Indro Montanelli. Bordin si stizzisce e non ci sta. Il politico sbotta: “Intendevo sulle posizioni dell’eutanasia!”. Pannella poi parla del governo Renzi e viene ulteriormente corretto da Bordin, quando parla “della ministra della giustizia” nominata dal premier. Il vis-à-vis diventa ancora più caustico quando il politico cita le lamentele dei sindaci campani sul rischio alluvioni, che Bordin definisce “chiagni e fotti”, scatenando l’ira funesta di Pannella. E qualche minuto dopo ancora un altro match, durante il quale Pannella parla di debito pubblico e di “benessere”. Ma l’ex direttore di Radio Radicale rintuzza il politico, spiegandogli che è più opportuno utilizzare il termine “risparmio”. “Io me ne fotto grazie a che cazzo” – si infuria Pannella – “Tu ti acchiappi una parola e ne fai pretesto per litigare”. “Sempre elegante”, replica Bordin, che si arrende al tracimante monologo del suo interlocutore, riprendendo a titillare la tastiera del suo tablet, a fumare il suo sigaro e a borbottare in silenzio a suon di “vabbè” e di “e certo”. Nel finale un nuovo tête-à-tête, nel quale Pannella elogia un articolo su Tony Blair: “E’ un pezzo splendido pubblicato a pagina 8 sul Mondo di questa settimana“. “Escluderei che sia del Mondo, è stato chiuso a febbraio“, ribatte contrariato Bordin, che ricorre a un inequivocabile gesto con le mani. “A pagina 8 del Mondo, certo” – insiste Pannella – “magari è il mondo.it“. E aggiunge: “Nell’articolo si dice che Blair chiaramente punta sui rivoltosi jihadisti. E questo è provato“. Ormai spossato e quasi ibernato col suo sigaro in mano, Bordin si limita a chiedere: “Ah. E’ provato?” di Gisella Ruccia
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