“Responsabilità gravose e materie altamente complesse”. Sono i dazi che devono pagare gli amministratori del comune di Sant’Agostino (settemila anime), uno dei paesi della provincia di Ferrara più duramente colpiti dal terremoto del 20 maggio 2012. Per farvi fronte sindaco e assessori hanno deciso all’unanimità, come uno dei primi atti della legislatura appena iniziata, di aumentarsi lo stipendio al massimo consentito dalla legge. Lo si legge nella delibera 68 del 2014, pubblicato sull’albo pretorio dopo aver “sentito il parere singolarmente espresso dal sindaco, dal vicesindaco e dagli assessori”. Dai diretti interessati insomma. Le motivazioni sono spiegate nelle sette pagine del documento: si ridefinisce “l’indennità spettante ai membri della giunta comunale nella misura massima consentita dalla legge, tenuto conto della gravosità delle responsabilità poste in capo agli amministratori locali ed alla complessità delle materie trattate”.
La legge (il decreto del ministero dell’Interno n. 119 del 2000) lo permette. Ma certamente non lo impone. Eppure il provvedimento viene giustificato tra le maglie della delibera da un non meglio precisato carattere d’urgenza: “Il presente atto è immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134, comma 4, del D.Lgs. 267/2000”. Cosa dice l’art. 134, comma 4, del D.Lgs. 267/2000?. Che nel caso di urgenza le deliberazioni del consiglio o della giunta possono essere dichiarate immediatamente eseguibili con il voto espresso dalla maggioranza dei componenti. In sostanza – vista l’urgenza di aumentare lo stipendio stipendio della giunta – il consiglio non verrà nemmeno chiamato a esprimersi.
Questo atto suggella il varo della strana maggioranza che ha conquistato Sant’Agostino lo scorso 25 maggio. Il sindaco uscente Fabrizio Toselli (allora Pdl, oggi uomo in vista di Forza Italia che lo vede tra i papabili alla candidatura per la presidenza della Regione) ha stretto la mano a Simone Tassinari, segretario comunale e renziano della prima ora. Il listone Forza Italia-Partito democratico, dall’ambizioso nome di “Ricostruire il Futuro”, ha sbaragliato la concorrenza. Oltre il 76%. Solo briciole per l’opposizione di “Valore e Rispetto”, guidata dall’avvocato Stefania Agarossi, che oggi legge questo provvedimento come “una scelta del tutto inopportuna”, specie “in questi momenti così economicamente difficile per la comunità. È una questione di serietà, responsabilità, senso civico di ciò che si è accettato di diventare per il bene del proprio territorio”.
Non si conoscono ancora le reazioni degli elettori. Quanto a quelle dei diretti interessati, il sindaco Toselli è già in ferie con la nuova indennità. Al telefono risponde il suo ex avversario, ora suo braccio come vicesindaco, Simone Tassinari. “Abbiamo diminuito il numero di assessori – questa la sua spiegazione – e alla fine dei conti l’operazione non sarà un aggravio per le casse comunali, anzi andremo a risparmiare rispetto all’ammontare delle indennità della precedente legislatura”. Gli assessori sono passati infatti da sei a cinque. Se prima la giunta costava al Comune 7.456,42 euro all’anno, ora, in ragione del numero ridotto e dello stipendio accresciuto, ne costerà 6.933,82 (si va dai circa 2500 del primo cittadino ai 570 dell’assessore con indennità dimezzata perché lavoratore dipendente). “D’altronde – riprende Tassinari – abbiamo dovuto dividerci le deleghe rimaste con relative competenze, quindi con responsabilità e sforzi maggiori. Ma lo abbiamo fatto nella consapevolezza di non pesare maggiormente sul bilancio”.
Tutti contenti insomma. Tutti tranne l’opposizione, che invita i cittadini di Sant’Agostino “a esprimere il loro pensiero, perché questo atto – attacca Agarossi – dimostra che al pudore non vi è limite e vogliamo sapere se questa era la volontà dei nostri abitanti: eleggervi per aumentarvi lo stipendio”.