Sul piatto ci sono cento milioni di euro, che dovrebbero alla fine creare migliaia di nuovi posti di lavoro. Si chiama Piano Giovani, ed è il programma lanciato nei mesi scorsi dal governatore della Sicilia Rosario Crocetta e dall’assessore alla formazione Nelli Scilabra. Dopo lo stop imposto ai corsi di formazione milionari che sfornavano estetiste, giardinieri, responsabili antincendio, il governatore e la giovane assessore hanno scelto di puntare sui tirocini formativi professionali per gli under 35. Al pronti via, però, il meccanismo si è inceppato.
Il primo step del piano prevede infatti l’utilizzo di un milione di euro per finanziare duemila tirocini, con un rimborso mensile di 500 euro per ognuno dei giovani con un’età compresa tra i 25 e i 35 anni. Solo che per evitare un cortocircuito si è preferito distribuire gradualmente i tirocini, lanciando 800 posti per volta: il risultato è stato l’effetto contrario. Molti aspiranti, infatti, non si erano accorti che nel bando era richiesta la dichiarazione d’immediata disponibilità al lavoro: dopo il lancio della prima selezione, si è innescata dunque una vera e propria corsa al documento mancante, con i centri per l’impiego che sono stati letteralmente assaltati.
Nel frattempo i primi 800 posti disponibili sono stati occupati nel giro di un paio d’ore: ad essere premiati quindi sono stati i più veloci .“Complimenti per questa enorme bufala concordata. Poveri noi” scrive un utente sulla pagina Facebook dell’assessore Scilabra, mentre un altro aspirante tirocinante chiede: “Visto che oggi è stata una gara di velocità, anche ad agosto sarà così? Grazie per l’eventuale risposta!”. E mentre le migliaia di esclusi aspettano impazienti il nuovo bando di agosto, il dubbio è che alla fine saranno pochissimi i tirocini a trasformarsi in posti di lavoro a tempo indeterminato. Le circa diecimila aziende coinvolte, infatti, non hanno nessun obbligo d’assunzione. Per sei mesi però potranno incassare 250 euro al mese per ogni lavoratore/tirocinante che formeranno.