Il sindaco di Roma motiva l'ordinanza con la "giusta causa": gli amministratori della società responsabile dei lavori di ampliamento e ammodernamento delle linee della metropolitana hanno "disatteso gli atti di indirizzo" del Campidoglio. Facendo "dubitare dell’affidabilità della gestione, in particolar modo rispetto alle scadenze dei tempi di realizzazione della linea C". I vertici erano stati nominati dall'ex primo cittadino Gianni Alemanno
Il sindaco di Roma Ignazio Marino ha deciso di revocare gli amministratori di Roma Metropolitane, società controllata dal Campidoglio che si occupa di realizzare tutti i lavori di ampliamento e ammodernamento delle linee della metropolitana. L’ordinanza di revoca è motivata con la “giusta causa”. L’amministrazione capitolina scrive infatti in una nota di aver verificato “con un lungo percorso di accertamenti come l’azione amministrativa del Consiglio di amministrazione di Roma Metropolitane abbia disatteso gli atti di indirizzo dell’attuale amministrazione capitolina relativi alle materie di competenza della società”. Non solo: nell’operato della società è stato “rilevato un livello di criticità tale da far dubitare dell’affidabilità dell’attuale gestione aziendale, in particolar modo rispetto alle scadenze dei tempi di realizzazione della linea C della metropolitana”. Il management, secondo la giunta Marino, ha dunque “dimostrato di non saper gestire in maniera adeguata, rischiando di compromettere la realizzazione dell’opera”. Un operato che ha “compromesso la fiducia tra il Campidoglio e i propri rappresentanti in seno al cda della società stessa”. Gli amministratori revocati, cioè il presidente Massimo Palombi, i consiglieri Andrea Laudato e Massimo Nardi e il dg Luigi Napoli, sono stati nominati dall’ex primo cittadino Gianni Alemanno. E i rapporti con il nuovo sindaco e l’assessore alla Mobilità, Guido Improta, sono sempre stati tutt’altro che idilliaci. Il cambio al vertice, dunque, era nell’aria da mesi.