Sono accusati di aver murato con cemento, pannelli e filo spinato e imbrattato l'ufficio del docente di Scienze politiche dell'Università. Tra le ragioni del gesto anche le critiche a un editoriale che il professore aveva scritto sul Corriere della Sera
Sono stati identificati gli attivisti del collettivo Hobo che martedì 15 luglio hanno ‘murato’ con cemento, pannelli e filo spinato e imbrattato l’ufficio di Angelo Panebianco, docente di Scienze politiche all’Università di Bologna, criticato per i contenuti di un editoriale sull’immigrazione pubblicato sul Corriere della Sera. Si tratta di un 22enne di Termoli (Campobasso), un 28enne di Catanzaro e un 41enne di Casale Monferrato (Alessandria). I tre sono stati denunciati per violenza privata e danneggiamento aggravato.
Si avvia verso la conclusione delle indagini (Pm Antonello Gustapane), invece, l’inchiesta sulla precedente contestazione a Panebianco, avvenuta a gennaio, quando gli attivisti del collettivo ebbero anche un faccia a faccia con il professore. Due dei quattro per i quali si profila l’avviso di fine indagine sono gli stessi denunciati oggi: il 41enne e il 28enne. Con loro c’era inoltre una bolognese di 21 anni e un 25enne di Genova, tutti denunciati per imbrattamento e minaccia grave. Il 25enne e il 28enne dovranno rispondere anche di manifestazione non autorizzata, per il corteo nel centro città dopo il blitz in Ateneo. “Ringraziamo la Digos – ha detto il procuratore aggiunto e delegato ai rapporti con la stampa, Valter Giovannini – per la qualità del lavoro svolto, e certamente simili atti di teppismo non rimarranno senza risposta da parte della Procura”.