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Gaza, oltre 330 palestinesi uccisi. Hamas: “Nostri uomini sono entrati in Israele”

Prosegue l'offensiva di Israele contro Gaza. Hamas riprende il lancio di razzi verso le città nel Neghev. Morto un civile israeliano e quattro soldati feriti. Oltre 2270 feriti. L'agenzia Onu per i profughi: "55mila sfollati palestinesi"

Non si arrestano i raid e l’offensiva di terra di Israele nella Striscia di Gaza. Il bilancio delle vittime continua a salire di ora in ora. Gli ultimi dati forniti su Twitter dal portavoce del ministero della Salute di Gaza, Ashraf al-Qedra, parlano di 337 morti e 2380 feriti.  L’agenzia di stampa Maan riporta che 110 palestinesi sono stati uccisi in meno di 48 ore da quando Israele ha lanciato l’invasione di terra. Sono 47 i palestinesi uccisi soltanto nelle ultime 24 ore. Sul fronte opposto, nel Neghev, un civile israeliano è rimasto vittima di un razzo lanciato da Hamas. Che ha annunciato: “Nostri uomini sono entrati in Israele”. 

Hamas: “Nostri uomini entrati in Israele”
“I nostri uomini sono penetrati in territorio israeliano e combattono dietro le linee nemiche”, ha sostenuto in una trasmissione radio il braccio armato di Hamas, Brigate Ezzedin al-Qassam. Il ministro della sicurezza interna Yitzhak Aharonovich ha confermato che questa mattina “ci sono state scontri con i terroristi sulla barriera di confine”. Soldati israeliani hanno ucciso ”un terrorista” che ha cercato di infiltrarsi in territorio israeliano dalla Striscia, ha fatto sapere la Radio militare secondo cui l’obiettivo era quello di “fare una strage in un villaggio di frontiera israeliano”. 

Israele sgombera due campi profughi
Israele ha ordinato agli abitanti di due campi profughi nella zona centrale della Striscia, al Maghazi e Nusseirat, di sgomberare le proprie abitazioni per non restare coinvolti in futuri combattimenti mentre Hamas ha ripreso a lanciare razzi verso le città israeliane. Sirene di allarme hanno risuonato a DimonaYeruham, Ashqelon e Ashdod e nel Neghev, dove un civile israeliano è rimasto vittima di un razzo lanciato da Gaza. Quattro soldati sono rimasti feriti.

Onu, “55mila sfollati palestinesi” –  Il numero dei palestinesi di Gaza sfollati negli edifici dell’Unrwa (l’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi) è salito stamane a 55 mila. Ieri erano stimati in 35-40 mila. Per loro l’agenzia ha aperto in tutta la Striscia complessivamente 44 edifici scolastici, che risultano tuttavia insufficienti per il continuo flusso di persone in fuga da aree di combattimento. Nelle notte le autorità israeliane hanno avvertito gli abitanti di numerose località della Striscia che quelle aeree rischiano di trasformarsi presto in zone di combattimento, ragion per cui è necessario il loro sgombero immediato. Fra le località minacciate figurano Rafah e il settore orientale di Khan Yunes (nel Sud della Striscia); e i campi profughi di al-Maghazi, Boureij e Nusseirat, nelle settore centrale. Alcuni di questi agglomerati sono affacciati sul mare: cosa che fa a temere a Gaza che possa essere imminente uno sbarco di forze militari israeliane.

Amnesty: “Proteggere i civili dai crimini di guerra”
“L’invasione da terra della Striscia di Gaza da parte d’Israele accentua il bisogno di un’urgente azione internazionale per proteggere le popolazioni civili di Gaza e d’Israele da ulteriori crimini di guerra – sottolinea in una nota Amnesty International – nei loro incessanti attacchi aerei contro Gaza, le forze israeliane hanno mostrato flagrante disprezzo per le vite umane e le proprietà personali”. Colpire i civili e lanciare attacchi contro proprietà civili non può essere giustificato – spiega Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International – entrambe le parti, che hanno ripetutamente e impunemente violato il diritto internazionale, devono essere chiamate a rispondere delle loro azioni e il primo passo in questa direzione è un’indagine internazionale disposta dalle Nazioni Unite”.