Sono molti i dubbi sulle modalità con cui vengono condotte le operazioni e le indagini sul luogo dello schianto del Boeing 777 della Malaysia Airlines, verosimilmente abbattuto da un missille il 17 luglio Le autorità ucraine ed i separatisti filorussi hanno raggiunto un accordo per la creazione di una zona di sicurezza intorno al sito dello schianto, ma per ora la mediazione si è risolta in un nulla di fatto (Sergei Kavtaradze, uno dei leader separatisti della Repubblica Popolare di Donetsk, ha smentito: “Non c’è nessuna zona di sicurezza”) e le polemiche montano di ora in ora. Kiev accusa i ribelli di occultare e cercare di distruggere le prove del disastro, mentre gli osservatori dell’Osce denunciano di essere stati ostacolati dai ribelli filorussi, sotto il cui controllo si trova la zona, nel raggiungere i resti del velivolo. Anche il governo malese attacca: “L’integrità del sito è stata compromessa”. 

Kiev: “Russi e ribelli distruggono le prove”
La prima denuncia arriva da Kiev: “I terroristi, con l’aiuto della
Russia cercano di distruggere le prove dei loro crimini internazionali”, ha denunciato il governo ucraino, secondo cui “i terroristi avrebbero prelevato 38 corpi (delle vittime dell’incidente, ndr) dall’obitorio di Donetsk“. In una nota, il governo di Kiev ha poi rivolto un appello “alla comunità internazionale perché obblighi la Russia a ritirare i suoi terroristi dall’Ucraina ed a permettere agli esperti ucraini ed internazionali di condurre un’indagine esaustiva”.

Osservatori Osce: “Ribelli ci impediscono di avvicinarci”
Ma per il secondo giorno agli ispettori dell’
Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa è stato impedito di raggiungere la zona in cui si è schiantato l’aereo. Gli osservatori Osce  giunti sul luogo dello schianto hanno detto di essere ostacolati da ribelli pesantemente armati. E’ la seconda denuncia di questi tipo in due giorni. Il leader dei separatisti Alexander Borodai ha negato che i ribelli abbiano in alcun modo interferito con il lavoro degli osservatori internazionali sul luogo dello schianto o che abbiano trasferito dei corpi. Borodai ha anche negato che i ribelli stiano cercando di distruggere prove sul posto, come sostenuto da Kiev.  Intanto decine di corpi delle vittime sono stati posti in sacchi sul ciglio della strada. “Alcune delle buste con i corpi sono aperte”, e i danni ai corpi sono gravi: a causa del caldo, alcuni corpi hanno cominciato a decomporsi. Ventisette salme, hanno fatto sapere i ribelli, sono state trasportate all’obitorio di Donetsk

Governo malese: “L’integrità del sito è stata compromessa”
Anche il governo malese solleva dubbi. Le autorità di Kuala Lumpur fanno appello alle parti in guerra in Ucraina perché preservino il sito del disastro aereo costato la vita due giorni fa a 298 persone. “La Malaysia – ha denunciato il ministro dei Trasporti Liow Tiong Lai – è profondamente preoccupata che il luogo dell’incidente non sia custodito in modo appropriato. L’integrità del sito è stata compromessa e ci sono indicazioni che prove importanti non sono state mantenute sul posto”. “Qualsiasi azione che ci impedisca di scoprire la verità su quanto accaduto non può essere tollerato. E non evitare tali inquinamenti sarebbe un tradimento nei confronti di chi ha perso la vita”, ha detto ancora il ministro dei trasporti malese, che ha poi aggiunto che, un team malese, tra cui due specialisti nell’investigazione su incidenti aerei è arrivato oggi a Kiev, ma non è ancora stato in grado di accedere al sito. “Dobbiamo avere accesso totale al sito e garantire che le prove sul luogo dell’incidente non vengano alterate. Speriamo di poter promettere che la giustizia prevalga”, ha detto Tiong Lai, annunciando l’intenzione di recarsi presto a Kiev.

Merkel-Putin: “Ora un’inchiesta indipendente”
La cancelliera tedesca Angela Merkel ed il presidente russo Vladimir Putin sono d’accordo sulla necessità che una commissione indipendente sotto la direzione dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Icao) possa accedere alla zona dove è precipitato l’aereo. Nel corso di una telefonata, riferisce Georg Streiter, portavoce del governo tedesco, Merkel e Putin hanno convenuto sulla necessità di chiarire quanto avvenuto e potere recuperare i corpi dei passeggeri. “Entrambi – ha sottolineato Streiter – si sono mostrati anche d’accordo nell’organizzare velocemente un incontro del gruppo di contatto formato da rappresentanti di Ucraina, Russia e l’Osce per stabilire un cessate il fuoco”.

Recuperati 186 corpi, identificate tutte le nazionalità
I servizi di emergenza hanno riferito che al momento sono stati recuperati 186 corpi e che la ricerca degli altri passeggeri è complicata dal fatto che l’aereo si è disintegrato in un’area di 25 chilometri quadratiIntanto sono state identificate le nazionalità di  tutte le vittime del disastro. Il volo Mh17 Amsterdam-Kuala Lumpur trasportava 192 passeggeri olandesi, 44 malesi (inclusi 15 membri dell’equipaggio e due bebè), 27 australiani, 12 indonesiani (con un bebè), 10 britannici, 4 tedeschi, 4 belgi, 3 filippini, un canadese ed un neozelandese. La Malaysia Airlines ha annunciato che rimborserà i passeggeri che cancellano le loro prenotazioni, anche chi non ha biglietti rimborsabili. 

Continuano gli scontri tra esercito e ribelli
Sono proseguiti anche oggi i combattimenti tra truppe di Kiev e separatisti filorussi nell’est dell’Ucraina: i militari sono riusciti a conquistare la parte sudorientale della città di Lugansk, ha annunciato il ministro della Difesa, Valeri Geletei. L’esercito sta ora avanzando in direzione dell’aeroporto, ha aggiunto. I ribelli hanno ammesso di aver perso posizioni nella zona ma parlano comunque di offensiva militare contro la parte sudest della città respinta. 

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