Cinema

Anarchia, la notte del giudizio. Molto sangue, politica zero

Nelle sale dalla prossima settimana il film di James Demonaco. Dietro il titolo, solo continui scontri a fuoco tra "cattivi" e "cattivissimi"

di Luciano Lanza

Diciamolo subito: Anarchia, La notte del giudizio non è un film «politico», è un film di sangue e sparatorie all’impazzata. Nel 2022, per una notte, le autorità permettono che si combatta per le strade, che la gente possa uccidere altra gente, insomma che regni il caos o come intendono regista, James Demonaco, e produttore, Universal pictures international, che regni l’anarchia. E qui, sottolineo subito, non c’è alcun riferimento a quella corrente politica e sociale conosciuta come anarchismo e anarchia.

Il film, insomma, è un susseguirsi di scontri a fuoco fra cattivi e cattivissimi. Nessuno è dalla parte dei cosiddetti buoni. Salvo un gruppetto, anche questo armato fino ai denti, che incontra un supereroe nelle vesti del «buono senza paura». Questo gruppetto dopo varie peripezie verrà intrappolato da un piccolo esercito privato alle dipendenze di alcuni super-ricchi che si godranno lo spettacolo (al riparo di potenti e infrangibili lastre vetrate) degli scontri fra «i nostri eroi» e la milizia al soldo dei padroni di casa. Ma il leader dei malcapitati è armato di un superfucile che rompe la vetrata dietro cui i super-ricchi si godevano lo spettacolo. Altri feriti, altri morti, altro sangue che scorre a fiumi. Fino al finale in cui il leader del gruppetto arriva, ferito, in una casa dove è rifugiato il suo figlioletto. Finale da lacrimuccia. Come avete ben capito, un film da non vedere… salvo essere amanti delle sparatorie senza senso. A questo punto… divertitevi.

 

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