Mi è capitato due volte in questi ultimi tempi di parlare con dei dipendenti di Rfi. Persone qualsiasi, incontrate per caso. Due mentre aspettavo il solito treno in ritardo, un terzo parente di amici che mi ospitavano. I primi due commentavano il Tav Torino-Lione, il terzo il Terzo valico. E tutti concludevano che ambedue le opere erano realizzate solo per far lavorare delle imprese, non già che fossero utili. Tutti concordavano sul fatto che i flussi di traffico sono bassi e non giustificano le grandi opere attualmente in fase di esecuzione.
Sul Tav Torino – Lione ho avuto modo di dilungarmi più volte. Magari qui conviene solo ricordare che la Cmc, la cooperativa rossa ravennate (divenuta ahimè famosa per il disastro del Mugello, sempre lavori Tav), ha avuto l’appalto del tunnel geognostico di Chiomonte con affidamento diretto, poiché aveva già vinto i lavori per il tunnel di Venaus. Peccato che le due opere non siano affatto paragonabili tra loro. E magari, già che ci siamo, ricordiamo anche che Marco Rettighieri, già direttore appunto di Ltf (Lyon Turin Ferroviaire), attualmente dirige i lavori dell’Expo 2015, dove è stato arrestato Primo Greganti, già consulente fidato di Cmc.
Il General Contractor del Terzo Valico è la Cociv, un consorzio nato nel 1991 giusto per realizzare la tratta ferroviaria. Alla Cociv i lavori furono affidati già nel lontano 1992. Senza gara d’appalto.
La Cociv si avvale ovviamente di ditte subappaltatrici. Il comitato che si batte contro il Terzo Valico ha scoperto delle cose interessanti riguardo alle imprese cui i lavori sono stati affidati. Una è la Polistrade s.p.a., ditta fiorentina, con il suo patron Alfiero Poli, sotto inchiesta dal 2011 a Firenze per abuso edilizio. Poli si distinse per aver partecipato ad una cena nel 2007 a favore dell’allora ministro Rutelli, organizzata dal presidente della Provincia Matteo Renzi (proprio lui, lo scout), fra politici di sinistra (si fa per dire) ed imprenditori di destra (si fa per dire). Costo del pranzo: 1.000 euro a testa.
Un’altra impresa invece è la Maeg s.p.a., finita nell’inchiesta sulla realizzazione del minimetrò di Perugia, le accuse sono truffa aggravata e turbativa d’asta. Insieme ad altre aziende avevano fatturato un importo superiore ai 250.000 euro per lavori mai eseguiti, costituendo anche un cartello per spartirsi i lavori.
Grande sponsor del Terzo valico è quell’ex senatore Pdl Luigi Grillo, che – dopo esser finito in carcere – ha ammesso di aver preso una tangente per i lavori dell’Expo 2015. Già, quello stesso Expo 2015 di cui parlavo più sopra.