Dopo il Centro studi di Confindustria anche l'organizzazione di Washington ritocca al ribasso le previsioni. Ma cala il tono dell'intera economia globale, che quest'anno registrerà un progresso del 3,4% contro il 3,7% prefigurato lo scorso aprile. Pesa il crollo della Russia, il cui prodotto salirà solo dello 0,2%. Peggio del previsto anche Brasile e Cina
Dopo il Centro studi di Confindustria, che ora prevede per il 2014 una “crescita piatta”, anche il Fondo monetario internazionale ritocca al ribasso le stime sull’economia italiana. Nell’aggiornamento del World Economic Outlook, infatti, l’organizzazione di Washington taglia allo 0,3% la previsione sul progresso del Pil nel nostro Paese, con una riduzione di 0,3 punti rispetto allo scorso aprile. Un valore più alto rispetto allo 0% pronosticato da viale dell’Astronomia, ma comunque il valore più basso tra le economie avanzate. Resta però invariata all’1,1% la stima per il 2015. Secondo il Fondo per il quarto trimestre si profila una ripresa, con il Pil a +0,8%.
L’Fmi ha rivisto comunque anche i dati sul Pil globale, che quest’anno dovrebbe salire del 3,4% invece del 3,7% previsto lo scorso aprile. Per il 2015 confermato invece un +4%. A determinare la flessione sono l’andamento negativo dell’economia Usa nel primo trimestre e una visione meno ottimistica sui mercati emergenti. In particolare il prodotto interno cinese salirà “solo” del 7,4% quest’anno (contro il 7,6% stimato in precedenza) e del 7,1 il prossimo. Crolla la Russia, il cui Pil 2014 ora è a +0,2% contro il +1,3% previsto ad aprile e nel 2015 cala da +2,3% a +1%. Male anche il Brasile che perde lo 0,6% su 2014 e 2015 rispetto alle previsioni di aprile, e per il quale adesso ci si aspetta una crescita dell’1,3% e del 2% rispettivamente. Meglio degli altri l’India, l’ultimo dei cosiddetti Bric: il suo Pil è confermato a +5,4% per il 2014 ed a +6,4% nel 2015. Pesano, secondo l’Fmi i rischi geopolitici, che potrebbero portare a dei prezzi del petrolio nettamente più elevati.