Per l’occasione c’è stato pure un collegamento, non radio ma via smartphone, con la principessa Elettra Marconi, la nota figlia del premio Nobel Guglielmo. Ed è proprio per onorare il genio del padre che il Comune di Golfo Aranci, 2 mila e 300 abitanti circa sulla costa gallurese, ha inaugurato un monumento al centro di una rotatoria spartitraffico all’ingresso del paese. Un’opera imponente, alta 12 metri, blocchi di massiccio granito alternati l’uno sull’altro per creare un gioco di specchi, luci e ombre. L’effetto è quello di una torre-antenna. Un motivo c’è: da questo angolo di Sardegna, esattamente da Capo Figari, sono iniziati i primi esperimenti di telegrafia senza fili: dall’isola verso Rocca di Papa, vicino Roma. La ricorrenza è estiva: 11 agosto 1932 e ogni anno l’amministrazione la ricorda con un evento. Quest’anno, appunto, c’è stata la cerimonia all’imbrunire, ore 21 del 20 luglio seguita dalla cronaca dal blog di informazione Olbianova.  

Nome dell’opera, riportato in maiuscolo anche sulla base in pietra “La colonna di Luce”, autore: Lorenzo D’Andrea, classe 1943. Toscano di Lucca, scultore, pittore e doppiamente Maestro. O meglio, fratello. Così viene infatti definito nel sito ufficiale della comunità massonica, Grande Oriente d’Italia che, nella sezione Eventi e news, dà conto dell’appuntamento “alla presenza del Gran Maestro Onorario Mauro Lastraiolo (ndr, Lastraioli), ufficialmente invitato dall’amministrazione comunale in rappresentanza del Grande Oriente D’Italia”. Giuseppe Fasolino, sindaco confermato di recente e consigliere regionale di Forza Italia, non ha maggiori dettagli sull’eventuale presenza di Lastraioli. “Non so – dice, contattato al telefono dal fattoquotidiano.it – lo scultore ha chiesto al Comune di inoltrare diversi inviti ai suoi amici, penso sia uno di questi. Verificherò…”. L’artista non è una personalità del tutto sconosciuta per l’amministrazione comunale, tempo fa, nel 2010 gli era stato commissionato un Crocifisso da porre a Capo Figari, il Cristo Faro di Golfo Aranci. Iniziativa che poi non andò in porto. Per questa attuale, giunta a compimento, l’incarico è stato affidato per chiamata diretta e sono stati spesi, da determina, 98mila 500 euro e 32 centesimi, Iva inclusa al 17 per cento. Il bilancio è quello del 2012 e nel documento si legge che “l’opera per originalità ed unicità corrisponde a quanto ricercato dal Comune”, che il “preventivo risulta essere congruo con le attuali quotazioni di mercato”, da qui l’affidamento “con urgenza”. 

Il progetto iniziale, poi rivisto, prevedeva addirittura che un fascio di luce arrivasse a illuminare la stazione da cui partirono i primi segnali dello scienziato bolognese. Sul caso, Andrea Viola, avvocato e consigliere comunale Pd, aveva già presentato un esposto alla Procura di Tempio Pausania a novembre dello scorso anno. Nel testo denunciava spese considerate “folli” come l’acquisto di statue, sempre a dicembre del 2012, per 500mila euro. Tra cui appunto la colonna commissionata a D’Andrea di cui, scriveva allora: “Ancora non si sa che fine abbia fatto”. “Tra l’altro – puntualizza ora – è stata collocata dopo due anni. Stupisce soprattutto la tracotanza con cui l’amministrazione commissiona in maniera diretta l’opera a un artista ‘fratello’ per una presunta riconoscenza. E non si invita il parroco, come a tutte le inaugurazioni, ma un Gran Maestro”.

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