Gruppi di antagonisti hanno lanciato bombe carta a cui le forze dell'ordine hanno risposto con i lacrimogeni. Un poliziotto ha riportato ustioni ad una caviglia. Il ministro delle Infrastrutture: le persone che compiono questi atti "non avranno nessuno spazio". I tre anarchici milanesi arrestati per i disordini di maggio rimangono in carcere
Nuove protesta No tav in Val di Susa. La scorsa notte c’è stato un attacco al cantiere di Chiomonte dove gruppi di antagonisti hanno lanciato bombe carta a cui le forze dell’ordine poste a protezione dell’area hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni. La protesta ha interessato anche l’autostrada Torino-Bardonecchia che per alcune ore è rimasta chiusa al traffico nel tratto tra Oulx e Susa in entrambe le direzioni di marcia, fino a quando non sono terminate, intorno alle 3.30, le operazioni di bonifica. Un sostituto commissario di polizia, colpito di striscio da una bomba carta, ha riportato ustioni ad una caviglia. Fatti sui quali è intervenuto duramente il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi: “Lì siamo davanti ad eventi criminali compiuti da persone, alcuni vengono anche dall’estero, che vogliono utilizzare un’opera per attaccare lo Stato – ha detto -. Non avranno alcun spazio”.
Intanto, i lavori di scavo all’interno del tunnel geognostico proseguono regolarmente mentre sono in corso indagini al fine di identificare gli autori degli attacchi. Gli attacchi al cantiere sono seguiti ad una marcia No Tav partita poco dopo le 21.30 dal Giaglione a cui hanno partecipato circa 250 persone, ma mentre un gruppo di manifestanti è arrivato al ponte sul torrente Clarea urlando slogan, altri si sono sparpagliati lungo i sentieri per raggiungere le reti poste a protezione del cantiere. Nel corso della protesta sono stati dati alle fiamme anche alcuni peumatici all’imbocco della galleria di Giaglione, sull’autostrada Torino-Bardonecchia, interessata poco dopo dal lancio di bombe carta e sassi da parte di un gruppo di manifestanti posizionatisi sulle canne della galleria. Nel pomeriggio, nel corso di alcune bonifiche dell’area era stato trovato lungo i sentieri un ponte artigianale in legno e fili di ferro, rimosso per motivi di sicurezza dalle forze dell’ordine.
Intanto, su uno dei siti di riferimento del movimento No tav, su cui è stata pubblicata la diretta della marcia, si legge “l’avevamo detto e l’abbiamo fatto, ancora una volta il movimento No Tav si è ripreso i luoghi storici della propria lotta, sfidando i divieti e l’apparato poliziesco del cantiere-fortino. Dalla nostra valle è stato lanciato un chiaro segnale a chi, nonostante tutto, continua a credere che quest’opera inutile e dannosa un giorno si farà”. Sul sito si afferma poi che a conclusione delle proteste “i folletti No Tav sono svaniti nel bosco e poco alla volta tutti gli altri stanno rientrando a Giaglione. Molti sorrisi e soddisfazione per una grande nottata di lotta”.
Assalto a maggio, restano in carcere i tre anarchici milanesi – Erano stati arrestati lo scorso undici luglio con l’accusa di aver partecipato all’assalto notturno al cantiere della Tav di Chiomonte il 13 maggio 2013. Il tribunale del Riesame di Torino, accogliendo la richiesta dei pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo, ha deciso che Lucio Alberti, Francesco Sala e Graziano Mazzarelli, difesi dall’avvocato Eugenio Losco, non potranno godere di una misura cautelare più lieve – i domiciliari – come chiesto dalla difesa. I tre sono accusati di fabbricazione e porto d’armi da guerra, danneggiamento pluriaggravato in concorso e violenza a pubblico ufficiale in relazione ai disordini verificatisi durante l’assalto al cantiere a maggio.