E’ positivo che il documento elaborato dalla Cabina di Regia istituita presso la Prefettura di Napoli evidenzi come la questione prioritaria da affrontare non sia di ordine pubblico, ma di emersione delle attività produttive del fragile tessuto socio economico campano. Di conseguenza, per affrontare e risolvere concretamente le questioni “Terra dei Fuochi” e “Terra dei veleni” bisogna affrontare e risolvere innanzitutto il problema dei rifiuti speciali e pericolosi prodotti in regime di evasione fiscale, in Campania e nell’Italia intera, e non quello dei rifiuti urbani, utile scenografia a copertura del vero problema di carattere economico- sociale-produttivo di certo non solo campano!
“Terra dei Fuochi” è il risultato dell’attività quotidiana, in gran parte in regime di evasione fiscale, della miriade di piccole attività imprenditoriali ed artigianali che caratterizzano l’economia sommersa in Campania. “Terra dei veleni” discende dal dimostrato tombamento profondo di decine di milioni di tonnellate di rifiuti tossici, in gran parte non campani, tombati in profondità nelle nostre terre.
Cabina di regia. Il piano in sette punti per la Terra dei fuochi
Si è svolta stamani in Prefettura a Napoli, la riunione della Cabina di regia del Patto per la Terra dei Fuochi, coordinata dall’incaricato per i roghi di rifiuti in Campania, Donato Cafagna. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti della Regione Campania, delle Province e delle Prefetture di Napoli e Caserta, di Anci Campania, di numerosi comuni, di Legambiente e delle associazioni e dei comitati attivi sul territorio.
Oltre 15.000 pattugliamenti, 323 denunce per crimini ambientali, 35 arresti, di cui 21 per incendio di rifiuti, 267 contravvenzioni a veicoli per trasporto illegale di rifiuti speciali, 1788 controlli su attività manifatturiere (pelletterie e tessili), di rivendita di pneumatici, edilizie, agricole che hanno fatto emergere 205 attività sfornite di autorizzazione, con lavoratori “in nero” o che violavano la normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Ha riferito inoltre che dal 4 aprile i 100 militari, impiegati nell’operazione “Strade sicure per la Terra dei Fuochi”, dislocati nei 57 comuni aderenti al Patto hanno controllato 3424 veicoli, fermato 48 persone che abbandonavano o davano fuoco illegalmente a rifiuti ed effettuato una ricognizione del territorio individuando oltre 600 siti di abbandono. Il risultato di tale rilevazione è stato messo dall’incaricato a disposizione delle Procure di Napoli, Napoli nord, Santa Maria Capua Vetere e Torre del Greco.
Dopo un ampio e vivace dibattito, al quale hanno partecipato costruttivamente i rappresentanti delle province, degli enti locali e delle associazioni, la cabina di regia ha condiviso il seguente documento da sottoporre al Governo e alla Regione Campania contenente le principali iniziative – in parte avviate, in parte in fase di start-up, in parte da promuovere – attraverso le quali è possibile migliorare la situazione, anche sotto il profilo della capacità di intervenire sui siti c.d. storici di abbandono e di rendere più efficace la gestione del fenomeno dei roghi di rifiuti ed il governo del territorio:
1. progetti speciali di “emersione ambientale“. La regione Campania si rende promotrice, nel rispetto della normativa statale e comunitaria vigente, di un piano di interventi, concordato con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, tendente a favorire l’emersione dall’illegalità nello smaltimento dei rifiuti speciali, rendendo convenienti le pratiche di corretto smaltimento dei rifiuti provenienti dai settori della produzione e dei servizi;
2. progetti comunali di incentivazione dei cittadini al corretto conferimento degli ingombranti e dei Rae presso i centri e le piattaforme autorizzate, promossi dalla Regione Campania e dal Ministero dell’Ambiente, anche attraverso il coinvolgimento dei consorzi nazionali di recupero, secondo quanto già sperimentato sulla base del protocollo Ministero dell’Ambiente-Ecopneus per i pneumatici fuori uso, che ha consentito di sottrarre ai roghi, in meno di un anno, quasi 10.000 tonnellate di materiale infiammabile;
3. programmi di intervento, da attivare con le risorse rivenienti dalle soppresse gestioni commissariali, per il miglioramento delle condizioni socio-sanitarie presso i campi nomadi, ove si registrano con frequenza rilevanti fenomeni di stoccaggio abusivo e combustione di rifiuti e di materiali ferrosi di varia provenienza;
4. assegnazione immediata dei fondi (7 milioni di Euro) destinati dalla Regione Campania ai Comuni sottoscrittori attraverso il Patto per la Terra dei Fuochi. Si tratta di risorse, subordinate alla definizione di un Accordo di Programma Quadro con i Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, che risultano indispensabili per la realizzazione dei progetti comunali di salvaguardia, telecontrollo e recupero delle aree interessate da reiterati abbandoni di rifiuti e roghi. Dalla data di sottoscrizione del Patto per la Terra dei fuochi sono state avviati numerosi interventi di rimozione e bonifica di rifiuti da parte dei Comuni, usufruendo delle linee guida predisposte d’intesa con Arpac. La riqualificazione e il telecontrollo di queste aree risanate è indispensabile ed urgente al fine di evitare il ripetersi degli abbandoni e vanificare lo sforzo compiuto;
5. sottoscrizione dell’atto aggiuntivo al Patto per la Terra dei Fuochi in modo da consente l’inclusione, nelle attività e nelle misure di supporto previste nel Patto, dei trentuno Comuni inseriti nel monitoraggio agro-ambientale dell’art.1 del D.L. n.136/2013, convertito con modificazioni nella legge n.6/2014;
6. attività da parte delle società in house del polo ambientale della Regione Campania. Gli interventi di tutela ambientale, in coordinamento con gli enti locali, dedicati alla Terra dei Fuochi, saranno mirati ai siti storici interessati allo scarico abusivo di rifiuti pericolosi e tossici, alla rete irrigua dei Regi Lagni, alle aree demaniali regionali, in particolare i sottovia, ove la permanenza di rifiuti incide anche sulla sicurezza stradale;
7. costituzione di un Gruppo paritetico Regione – Incaricato del Ministero dell’Interno – Associazioni con il compito di dare impulso e monitorare l’attuazione della legge regionale 9 dicembre 2013, n.20.
Inoltre, in relazione al d.l. 10 dicembre 2013 n.136, convertito in legge 6 febbraio 2014 n.6, si propone al Governo di dare completa attuazione:
all’art.2, comma 2, per la parte in cui prevede la costituzione e l’insediamento della Commissione, che, nel quadro degli indirizzi del Comitato interministeriale, esercita le competenze deliberative, di coordinamento e di attuazione “del programma straordinario e urgente di interventi finalizzati alla tutela della salute, alla sicurezza, alla bonifica dei siti, nonché alla rivitalizzazione economica dei territori”, nonché istituisce l’incaricato del Governo per il contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania e delle problematiche connesse;
all’art.2 comma 4 bis, per la parte in cui è previsto un raccordo sotto il profilo della comunicazione, informazione e partecipazione tra le attività condotte dalla Commissione di cui al punto precedente e gli istituendi Consigli consultivi della comunità locale, promossi su iniziativa degli enti locali e della regione Campania; nelle more si propone di attivare subito un organismo paritetico tra istituzioni e movimenti civici e ambientalisti che garantisca, già ora, l’informazione e la partecipazione della cittadinanza sulle azioni in corso da parte dei vari soggetti pubblici competenti;
all’art.3, per la parte in cui prevede l’impiego di personale delle Forze Armate, fino a 850 unità, a fronte degli attuali 100 uomini assegnati, da destinare ad operazioni di sicurezza e controllo del territorio, finalizzate alla prevenzione dei delitti di criminalità organizzata e ambientale.
Si propone altresì l’esclusione delle spese sostenute dagli enti locali per fronteggiare il fenomeno dell’abbandono dei roghi di rifiuti dal Patto di stabilità interna.
Prefettura di Napoli, 24 luglio 2014